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Pubblicato il 25/09/2015

ACCADEMIA DI MODENA: ALLIEVO UFFICIALE DEI CARABINIERI PORTA IN TRIBUNALE UN TENENTE ISTRUTTORE

È stato rinviato a giudizio il tenente dei carabinieri, in servizio all’epoca dei fatti in Accademia Militare, che secondo la denuncia fatta da un aspirante cadetto, insultava i tirocinanti con offese e pesanti ingiurie. Rocco Iannì di Bagnara Calabra (Rc), aspirante ufficiale, oggi ha 22 anni e studia Fisica all’università di Messina. Ieri mattina entrambi sono comparsi davanti al procuratore militare di Verona. Iannì si è costituito parte civile e la sua domanda è stata accolta. I difensori dell’ufficiale hanno chiesto l’archiviazione per “manifesta insussistenza dei fatti” , nonostante l’opposizione, è stata fissata la prima udienza il 15 dicembre. Iannì ha un curriculum di studi eccellente : Dai 14 ai 18 anni ha frequentato, il selettivo liceo Morosini, regolato dalla Marina Militare. Tra i primi del corso, oltre al diploma a pieni voti che gli ha fruttato una borsa di studio per il primo anno d’università a Bologna, è stato lui stesso inquadratore nei confronti dei ragazzi appena entrati. Si era iscritto a Chimica Industriale e partecipa al concorso in Accademia : arriva 22°. Bravissimo in matematica e nelle materie scientifiche, rientra a pieno titolo tra i 60 aspiranti ufficiali dei carabinieri da cui dovevano essere selezionati i 40 allievi finali per il biennio in Accademia, a fianco di quelli dell’esercito. «Quel tenente mi teneva sempre nel mirino – ha spiegato Iannì durante l’istruttoria – Mi attaccava mattina e pomeriggio, nelle attività quotidiane e anche nei pochi istanti liberi . Vessazioni continue e anche altri venivano trattati con espressioni ingiuriose. Cosa mi diceva? “Inetto, incapace, cretino”. E ancora: “Se potessi metterti le mani addosso lo farei volentieri: i prossimi due anni per lei saranno un inferno”. Al termine delle varie prove nel mese in cui sono rimasto a Modena i punteggi riportati non sono mai stati resi noti. Alla fine mi hanno comunicato che ero stato escluso. Così sono tornato a casa e ho scritto una lettera col cuore in mano al comandante generale Gallitelli». Da lì è partita la segnalazione che è stata passata alla Procura Militare. «Il mio assistito – riferisce il suo difensore, l’avvocato Giorgio Carta – nel 2014 aveva superato le prove attitudinali, i test e le prove scritte per la selezione. Come da prassi assieme ad altri aspiranti ufficiali aveva raggiunto l’Accademia Militare di Modena per svolgere il tirocinio. E gli altri allievi? Quelli che in un primo momento avevano confermato i fatti ieri non erano presenti in giudizio e ora frequenteranno il secondo anno di corso in Accademia.

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