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Pubblicato il 01/09/2015

ATTENTATO DI KABUL DEL 17.9.2009: AVEVA SCRITTO -6 SUI MURI. A PROCESSO

I caduti del 17 Settembre 2009: il tenente Antonio Fortunato, 35 anni, originario di Lagonegro (Potenza) , al centro; il primo caporal maggiore Matteo Mureddu, 26 anni, di Solarussa ( in basso a sinistra), un piccolo paese sardo in provincia di Oristano, fratello minore di Stefano, anch’egli militare; il primo caporal maggiore Davide Ricchiuto, 26 anni, nativo di Glarus (Svizzera); il sergente maggiore Roberto Valente, 37 anni di Napoli ( in alto a destra); il primo caporal maggiore Gian Domenico Pistonami, 26 anni di Orvieto ( in basso a destra); il primo caporal maggiore Massimiliano Randino, salernitano, 32 anni.


PARMA – Dopo l’attentato di Kabul, che aveva provocato la morte di sei paracadutisti della Folgore , aveva scritto “-6” su un muro di un edificio di via Senato e su un cartellone pubblicitario in via Palestro nel corso di una manifestazione di antagonisti. Ma era stato notato e identificato. Ora, a distanza di sei anni verrà processato.

La manifestazione era stata indetta in ricordo di un ladruncolo che nel 2008 venne ucciso dopo avere cercato di rubare . Il giovane antagonista, P.P., che ora ha 26 anni, risponde di vilipendio alle Forze Armate e imbrattamento di cose.
Proprio la definizione di vilipendio è il motivo di tutti questi anni trascorsi: per procedere per questo reato, infatti, la procura deve chiedere e ottenere l’autorizzazione a procedere da parte del ministero della giustizia, ma la procura milanese non l’aveva ancora fatto. Il suo legale, Eugenio Losco, è stupito del processo “per un reato di opinione a distanza di quasi sei anni” e nota che c’è anche un “giudizio ormai storico sull’utilità e le conseguenze dell’intervento italiano in Afghanistan”.

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