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Pubblicato il 07/12/2020

7-8 DICEMBRE 1970: JUNIO VALERIO BORGHESE TENTA UN COLPO DI STATO IN ITALIA

Junio Valerio Borghese,riassumeva così i suoi intenti, in una intervista rilasciata alla TV Svbizzera: “Con il mio Fronte Nazionale siamo contro il caos, contro il disordine, contro l’anti-nazione e contro il comunismo”


Nel dicembre del 1970 , Junio Valerio Borghese fece un tentativo di far oprendere il potere a reparti militari e uomini di destra, nella notte tra il 7 e l’8 dicembre. L’ Italia stava attraversando, ed aveva attraversato, eventi politici e sociali come il Sessantotto, l’Autunno Caldo operaio, il terrorismo di piazza Fontana, nel ’69, la legge sul divorzio e per questo alcuni settori militari e politici tentarono di prendere il potere per riportare , secondo le loro dichiarazioni l’ordine contro il caos e per arginare l’avanzata comunista e sindacale.


Il coordinatore fu il principe Junio Valerio Borghese, nobiltà nera romana, celebre nell’estrema destra e negli ambienti militari per essere stato capo della Decima Mas, incursori di Marina che conducevano audaci azioni con barche d’assalto e siluti , contro gli alleati e successivamente impegnati anche nelle spietate brigate anti partigiani .

Il piano del golpe della notte di dicembre prevedeva di occupare a Roma alcuni ministeri chiave come gli Interni e la Difesa e la sede della Rai in via Teulada, ma anche di rapire il presidente della Repubblica Giuseppe Saragat e di uccidere il capo della Polizia Angelo Vicari.


Per farlo si erano mobilitati una compagnia del corpo forestale dello stato, altri plotoni di militari in alcune città italiane e alcune decine di militanti di Avanguardia Nazionale, Ordine Nuovo e del Fronte Nazionale di Borghese. Un reparto militare regolare al comando del colonnello Amos Spiazzi avrebbe dovuto occupare Sesto San Giovanni, roccaforte comunista vicino a Milano. Ma il colpo di Stato non fu portato mai a termine, per motivi tuttora ignoti.


Borghese diede l’ordine di sospendere l’operazione e i reparti coinvolti tornarono nelle caserme, poi fuggì in Spagna per evitare l’arresto, protetto da Francisco Franco. “”Con il mio Fronte Nazionale siamo contro il caos, contro il disordine, contro l’anti-nazione e contro il comunismo”, dirà in un’intervista alla tv Svizzera. Borghese morirà a 68 anni. Venne sepolto nella cappella di famiglia nella Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma.



A 50 anni di distanza quasi tutti i protagonisti principali sono morti. E’ in vita solo Gianadelio Maletti, all’epoca generale dei servizi segreti, che vive in Sudafrica.

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