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Pubblicato il 09/12/2019

8.12.1943 BATTAGLIA DI MIGNANO MONTELUNGO: SOLENNI CELEBRAZIONI

Mignano Montelungo (CE), 8 dicembre 2019. Questa mattina è stato celebrato a Mignano Montelungo, presso il Sacrario Militare, il 76° Anniversario dell’omonima battaglia, combattuta nel secondo conflitto mondiale, per la quale la città fu insignita della Medaglia d’Oro al Valor Militare e della Medaglia d’Oro al Merito Civile.

Alla cerimonia militare erano presenti il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Salvatore Farina e l’Ambasciatore Alessandro Cortese de Bosis, Presidente Nazionale della Associazione nazionale combattenti forze armate regolari guerra di Liberazione (ANCFARGL) accolti a Mignano Montelungo dal sindaco, dott. Antonio Verdone.

Accompagnati dalle note della Banda della Brigata Granatieri di Sardegna le autorità hanno passato in rassegna uno schieramento interforze e hanno reso omaggio alla Bandiera del 17° Reggimento addestramento volontari “Acqui” e al Gonfalone del comune di Mignano Montelungo e di altri comuni limitrofi decorati di M.O.V.M..

Nel corso dell’intervento il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Generale Farina ha voluto onorare la memoria di quanti, 76 anni fa si sono battuti per liberare l’Italia in un momento drammatico per il Paese, ricordando come proprio a Mignano Montelungo le Unità dell’Esercito Italiano, ricostituite dopo l’8 settembre, diedero prova di coraggio, valore e amor di Patria sorretti dall’intera popolazione. L’esempio degli eroi di Montelungo anima ancora oggi gli uomini e le donne dell’Esercito impegnati per assicurare sempre di più la Difesa della Patria e dei suoi cittadini.

Presenti anche molti cittadini che, come 76 anni fa si strinsero tenacemente attorno ai combattenti del 1° Raggruppamento Motorizzato dell’Esercito incitandoli alla vittoria, ogni anno celebrano questa ricorrenza in memoria dei caduti durante la Guerra di Liberazione.

LE FASI DELLA BATTAGLIA
Montelungo fu la priam Battaglia delle Forze Armate Italiane dopo l’8 settembre 1943.

A quella data l’Esercito poteva disporre in tutta Italia ancora di circa 430.000 soldati nelle Divisioni ed Unità minori dislocate in meridione e nelle isole di Corsica e della Sardegna.

A soli 3 mesi dall’Armistizio il Governo del Re costituì la prima Unità Combattente delle rinate Forze Armate Italiane agli ordini degli anglo americani: il I° Raggruppamento Motorizzato forte di 5.000 uomini di cui 1.500 come forza di prima linea inserito nella 36°Divisione Americana. Esso fu costituito il 27 settembre 1943 su base della Divisione Legnano Proveniente dalla Francia e era composto dal: 67° RGT Fanteria Legnano, dal LI (51°) BTG Bersaglieri AUC e dall’11 RGT Artiglieria con a capo il Gen. Dapino.

Questa fu la prima unità che gli Alleati impiegarono in battaglia.

Montelungo, definito dal Feldmaresciallo Kesserling, un monte inespugnabile, segna la prima tappa percorsa dalle nostre truppe, partite da Bari nel mese di ottobre del 1943 quale I°Raggruppamento Motorizzato che risalirà la penisola fino alla conclusione del conflitto.

Solida e attrezzata cerniera della linea difensiva tedesca Berhnard, ancorata al sistema montuoso, avrebbe dovuto costituire valido baluardo anteposto alla linea Gustav.

Il primo attacco partì nel primo mattino dell’8 dicembre e le operazioni consistevano nell’attacco italiano diretto a Montelungo posto al centro della valle di Mignano mentre gli Alleati avrebbero attaccato Monte Maggiore e Monte Sammucro posti ai lati della valle per contrastare il tiro incrociato che da queste posizioni si sarebbe scatenato sugli assalitori posti al centro.
Gli Americani non riuscirono a prendere il controllo dei due monti a seguito dei forti contrattacchi dei tedeschi e non riuscirono nemmeno ad avvisare i militari italiani della nuova situazione tattica.

I bersaglieri ed i fanti, grazie alla nebbia del mattino, riuscirono ad avanzare velocemente e con poca resistenza fino alla quota senza numero.

Ma all’improvviso la foschia che coprì l’avanzata dei nostri militari si diradò: i militari italiani furono falciati dalle mitragliatrici MG sapientemente appostate e nascoste ed il loro ripiegamento fu impedito da mortai e dai cecchini tedeschi. Le compagnie avanzanti furono decimate nella truppa e nei comandi e ne rimasero prive di collegamenti.

Il conseguente ripiegamento costò 47 morti, 102 feriti e 155 dispersi.

Le Compagnie di rincalzo, sotto il tiro dei mortai, si attestarono sulla linea di resistenza, coincidente con le posizioni di partenza del mattino sistemandosi in trincea come nella 1°Guerra Mondiale, in condizioni limite, con poco cibo, senza acqua e sotto la pioggia, con il solo telo di ordinanza come unica protezione.

Questa volta il secondo attacco, deciso per il 16 dicembre, fu meglio organizzato: prima di risalire le rocce del monte i fanti ed i bersaglieri furono preceduti da 45 minuti di preparazione della nostra artiglieria e di quella americana; attesero che il 142 °reggimento statunitense occupasse definitivamente Monte Maggiore impedendo così che gli italiani venissero colpiti sul
fianco.

Alle ore 12.30 la quota 343 di Montelungo fu conquistata dagli italiani ed i tedeschi dovettero retrocedere di 11km a nord sulla linea Gustav. La bandiera italiana sventolò per la prima volta assieme a quella americana sulla cima di Montelungo dove oggi svetta la statua della Vergine Immacolata a ricordo della Battaglia e dei suoi caduti.

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