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Pubblicato il 01/07/2020

A TRENTO LA STORIA DELLA OPERE D’ARTE ITALIANE CUSTODITE IN ALTO ADIGE DURANTE LA GUERRA

Trento. Apre oggi a Le Gallerie di Piedicastello la mostra “Uffizi in Passeier. Chi protegge l’arte in guerra?”, curata e prodotta dal Museo Passiria e visitabile fino all’1 novembre 2020.
Dentro viene descritta la vicenda delle opere d’arte fiorentine custodite in un deposito in Alto Adige durante la seconda guerra mondiale, con la collaborazione del Kunstschutz (corpo militare specializzato proprio nella requisizione delle opere d’arte,ndr) e del direttore degli Uffizi. Ben 291 dipinti vengono portati dapprima in una villa a 40 chilometri di Firenze e poi in Alto Adige. 37 camion, nell’agosto ’44, porteranno così le sculture a Campo Tures, in Val Pusteria, e i quadri a San Leonardo in Passiria, dove rimarranno nelle vecchie carceri.

È possibile che si trattasse di un tentativo di trafugamento. I documento originali video e foto sono del 1944/45. Per alcuni studiosi tedeschi il trasferimento delle opere d’arte è stato per salvarle salvataggio dagli attacchi aerei americani. Questi ultimi afferma che i tedeschi intendevano trafugarle. I documenti riguardano entrambe le posizioni : alcuni plichi riguardano le difficoltà da superare e la responsabilità di spostare opere d’arte di rilevanza mondiale.
Rubens, Tiziano, Caravaggio, Cranach e Botticelli riprodotte a grandezza originale. La mostra, per il direttore Giuseppe Ferrandi, «rappresenta un’occasione interessante per conoscere una vicenda poco nota che coinvolse la Wehrmacht tedesca, le autorità fasciste di Mussolini e la US-Army».

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