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Pubblicato il 11/11/2018

ABOLIAMO I CONFINI? TEMETE LA COLLERA DELLE LEGIONI di Corrado Corradi

Beh, se i confini non devono più essere difesi, effettivamente, che cappero ci stiamo a fare noi? … o meglio, voi uomini in uniformi e armi (avevo dimenticato che l’uniforme l’ho dismessa qualche tempo fa ).
Ho ascoltato alcuni brillanti e intelligentissimi commentatori pacifisti dire che ci sono paesi (mi sembra il Costarica) che vivono benissimo senza FF.AA., solo con la Polizia che contrasta il crimine.
Ieri ho letto la dichiarazione del nuovo CA.STA.MAG. della difesa, uno che vede lontano, uno che prima di tutti noi ha capito che la Patria non esiste più, che non ha confini da difendere e che la cosa importante é tutelare la liberà di muoversi»… mi ero abituato a tutto ma non a «tapi tapioca, come se fosse antani con lo scappellamento a destra per due» sparato in un discorso d’insediamento del vertice delle nostre gloriose FF.AA. (continuo a nutrire la speranza trattarsi di fraintendimento di qualche «giornalaio»)
Ebbene, se fosse cosi’, aboliamole queste FF.AA. che tanto disturbano quelle anime belle; quegli spiccioli che vengono dedicati a quello strumento che tanto infastidisce, ma tanto eleva l’onore e la credibilità internazionale della nostra Patria, vadano a Carabinieri e Polizia (con la promessa, da parte dell’Arma per antonomasia, di rinunciare alla sua evidente caratura militare per apparire un po’ più poliziesca) e il sacrificio passato e presente, profuso da quei vecchi e logori soldatacci entri pure in un museo creato a bella posta per convincere il mondo che non é più il tempo della difesa della patria perché non esistono più nemici ma solo delinquenti.
E’ evidente che qualcuno di importante (anche a destra) trama per arrivare a ridurre al minimo le FF.AA. fino ad azzerarle per sostituirle con delle forze armate di polizia.

E mi sembra di intuire che i Carabinieri (ai quali tributo il massimo della stima) costituiscono il ponte ideale per questo passaggio: sono militari preparati e cazzuti ma anche poliziotti, sono efficienti, ben organizzati e fedeli (per premessa), e godono di una meritata fiducia della popolazione, é a loro inizialmente che sarà destinata vieppiù importanza in termini di finanze e di compiti puntando soprattutto sulla sicurezza interna e restringendo sempre più la proiezione dell’italia sul teatro internazionale… giungerà pero’ il tempo in cui anche a loro sarà richiesto di farsi da parte perché troppo militari con quella loro divisa nera e quel loro insopportabile senso del dovere cosi’ soldatesco «usi ubbidir tacendo e tacendo morir».


Ricordo due libri della mia gioventù «les Centurions» e les Prétoriens» di jean Larteguy (in italiano «né onore né gloria» e «morte senza paga»), questi due libri hanno marcato il destino di molti ragazzi come me che si sono poi arruolati nella Folgore, ma hanno anche condizionato un Generale, lo yankee Paetraeus (efficiente Comandante delle Forze Armate statunitensi nell’Iraq del 2005-2009) che li ha definiti un manuale della guerra asimmetrica.
Ebbene in uno di quei libri era riportata una lettera di un centurione, tale Marcus Flavinius che ad un amico, lamentando il clima anarchico istauratosi nell’Urbe mentre i legionari in terra straniera combattevano con onore difendendo con la vita le Aquile, concludeva «… ti prego, rassicurami, dimmi che i nostri concittadini ci comprendono, ci sostengono, ci proteggono come noi stessi proteggiamo la grandezza dell’Impero. Se dovesse essere altrimenti, se noi dovessimo lasciare invano le nostre ossa sulle piste del deserto, allora temete la collera delle Legioni».

Non sono più quei tempi, ma giungeranno, purtroppo, quelli in cui l’Italia rimpiangerà l’assenza delle sue FF.AA. sacrificate da politici incapaci e alti gradi militari imbelli.

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