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Pubblicato il 23/04/2016

AEREOPORTO DI KABUL: IL LAVORO DEI MILITARI ITALIANI DELLA JOINT MULTIMODAL OPERATIONAL UNIT

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PARMA- Tra le più qualificate eredità di conoscenze tecniche che le Missioni estere hanno portato alle forze armate italiane, c’è la logistica dei materiali e degli uomini in viaggio. da e per i teatri operativi. Movimentazioni complesse, che avvengono anche in aeroporti e porti lontani, organizzando carichi di navi ed aerei , superando problemi doganali e tecnici , spesso in territori non permissivi. Avevamo già parlato di quello che avveniva ad Al Bateen, negli emirati, che smistava materiali e uomini per Afganistan ed Iraq e oggi, grazie al tenente colonnello Tolla, conosciamo meglio quello che accade all’aereoporto di KABUL, dove presta servizio la cellula multimodale denominata JMOU.

LA PORTA MILITARE DI KABUL

Il viandante che nei secoli scorsi percorreva la Via Inferiore della Seta e giungeva al caravanserai stanco, impolverato, con le bisacce cariche dei propri averi e di mercanzia da scambiare con preziose spezie o lapislazzuli e altre pietre, trovava forse qualcuno che gli dava da bere, foraggiava il dromedario, e gli indicava una stanza o un angolo dove passare la notte, dopo aver mangiato al suono di musiche e balli di altre carovane.

Con le ovvie differenze e con tante similitudini, il militare italiano che trascorrerà alcuni mesi della propria vita nell’Afghanistan orientale, atterra al Hamid Karzai International Airport (HKIA) a Kabul, con un carico di armi e bagagli che imbarazzerebbe anche qualche divinità orientale dalle molte braccia.

Che egli si trovi alla prima o all’ottava missione fuori area, a Kabul c’è sempre qualcosa di nuovo: situazioni, pericoli, direttive, mezzi di trasporto, comandanti, meteo, abitudini, possibilità….

La struttura distaccata dell’ Italian National Support Element (ITA-NSE) presso il HKIA rappresenta un porto sicuro, un moderno caravanserraglio dove riprendere fiato e energie, assumere vitali informazioni, controllare armi e munizioni, effettuare il cambio dromedario (velivolo) e prepararsi alla nuova missione. Con il supporto di personale preparato, professionale, e cordiale.

Ecco che non è più necessario scambiare un sacco di sale per un passaggio con la carovana all’alba diretta a Sud, grazie alla JOINT MULTIMODAL OPERATIONAL UNIT (JMOU), che provvede alla ricezione, tracciatura, assistenza, prenotazione voli, check-in e check-out di personale in transito; gestione e documentazione, anche doganale, del materiale in transito; mantenimento di contatti e relazioni di lavoro con le altre forze armate della Coalizione e Afghane nella base.

Le segnalazioni con specchi e messaggeri a cammello sono state sostituite da sofisticati sistemi satellitari e terrestri che la TASK FORCE C4 gestisce e mantiene in esercizio per comunicazioni strategiche e areali a favore della componente italiana del Comando RS, HKIA e Ambasciata italiana. Senza dimenticare il servizio di connessione WI-FI, ossigeno per il viaggiatore e i suoi cari in Terra natìa.

L’ambiguo locandiere è stato invece sostituito dalla CELLULA J4, che cura il supporto logistico del personale in transito in merito a alloggiamento, vettovagliamento, armi, munizioni, dispositivi di protezione. Certo, non è possibile assistere alla danza del ventre, ma due o tre passi per andare a prendere un caffè sono sempre graditi.

Il NUCLEO MILITARY POLICE non ha più scimitarra, fascia al fianco, turbante e atteggiamento minaccioso come quello dei giannizzeri, ma il volto rassicurante e collaborativo dei Carabinieri che tutelano l’osservanza delle leggi e contribuiscono alla sicurezza del personale italiano.

Il distaccamento dell’ Italian National Element presso il HKIA è anche una porta per tutte le Autorità, Alte cariche dello Stato, Alti Ufficiali, Delegazioni in arrivo e in partenza per l’Italia, in coordinamento con l’Ambasciata Italiana a Kabul. Un vero biglietto da visita.

Soprattutto la conoscenza delle procedure e i buoni rapporti instaurati e mantenuti con le altre nazioni e con le autorità aeroportuali consentono la necessaria flessibilità per lo svolgimento delle operazioni, anche quando altri contingenti, rigidi e formali, si fermerebbero.

Con serietà, dedizione e professionalità, il distaccamento dell’ ITA-NSE soddisfa tutte le esigenze delle Forze Armate italiane in transito a Kabul, collaborando in maniera sostanziale all’assolvimento della missione. Anche con cordialità, collaborazione e simpatia. Che non stona.

Ten. Col. Tito TOLLA
Kabul, 23 aprile 2016

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