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Pubblicato il 15/05/2023

AEROGRAVITY DI PERO: FORZE SPECIALI ED EX COLLEGHI ORA DISABILI SI ALLENANO INSIEME

recensione di Antonello Gallisai

Il Comando Operativo Interforze delle Forze Speciali (COFS) ha condotto un’attività di addestramento alle tecniche di volo a paracadute chiuso con personale con disabilità che ha operato nel comparto Operazioni Speciali, in collaborazione con l’Aero Gravity di Pero, sede del tunnel verticale più grande del mondo.


All’attività hanno partecipato rappresentanti del COFS e dei Reparti di Forze Speciali (9° Rgt. Paracadutisti d’Assalto “Col Moschin”, Gruppo Operativo Incursori, 17° Stormo Incursori, Gruppo Intervento Speciale, 4° Rgt. Alpini Paracadutisti “Monte Cervino” e 185° Rgt. Acquisitori Obiettivi “Folgore”) insieme al 1° Graduato Incursore, in congedo, Marco Pisani (Croce d’Oro al Merito dell’Esercito Italiano) e al Sergente Incursore, in congedo, Emanuele Valenza (Medaglia d’Oro al Merito della Marina Militare), vittime di un attentato terroristico avvenuto in Iraq nel 2019 durante una Operazione Speciale. Con loro ha partecipato anche il Dott. Andrea Pacini responsabile della Sezione Disability Project di Aero Gravity e campione del mondo in carica di “volo indoor per disabili”.

Al termine di questo percorso di apprendimento, alla presenza di un esaminatore internazionale (Aaron Ferri, International Bodyflight Association Level 4 e Examiner Tunnel Instructor), Emanuele Valenza, già in possesso della qualifica di “Tunnel Instructor”, ha confermato l’idoneità necessaria al mantenimento di tale qualifica, risultandone l’unico disabile al mondo in possesso. Marco Pisani, invece, ha ottenuto le abilitazioni di classe A di “Static flyer” e “Dynamic flyer”, oltre al titolo di “Coach” rilasciato da Aero Gravity.


Al di là dei risultati ottenuti, l’attività addestrativa svolta sottolinea l’importanza dello sport nel processo di riabilitazione psico-fisico del personale militare che ha riportato traumi che hanno cambiato per sempre il loro stile di vita. In particolare, la resilienza del personale militare con disabilità che in passato ha operato nei Reparti di Forze Speciali, ha permesso loro di superare ostacoli spesso insormontabili per i normodotati. Il traguardo raggiunto dai militari ha dimostrato come non sia la disabilità a definire una persona, bensì il modo in cui vengono affrontate le sfide che la disabilità presenta: disabilità non significa inabilità, ma adattabilità.

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