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Pubblicato il 23/03/2014

AFGANISTAN: FORZE SPECIALI E “PSYOPS” ITALIANE COLLABORANO PER ELEZIONI SICURE. ATTACCATA E DISTRUTTA AUTOBOMBA. ARRESTATI TERRORISTI

PARMA- La Brigata Sassari, comandata dal Generale di Brigata Manlio Scopigno è impegnata su due fronti a Herat: da una parte fornisce supporto addestrativo e di consulenza allle forze armate afgane per il controllo del territorio, dall’altra la conduzione del gigantesco ponte aereo per il rientro in Italia dei materiali di 10 anni di missione. Tra i protagonisti della assistenza alle operazioni sul terreno ci sono le forze speciali della Task Force 45 ed il 28mo Reggimento Pavia, specialista di “psyops”, ovvero di azioni di comunicazione mirate alla sensibilizzazione positiva della popolazione. Di seguito le notizie che ci giungono da Herat:

Il portavoce del Comando RCWEST,colonnello Marco Mele

Herat, 23 marzo 2014. Attacchi spettacolari in vista delle elezioni presidenziali del 5 aprile contro candidati ed esponenti governativi di spicco della provincia di Herat sono stati sventati nei giorni scorsi dalle forze di sicurezza locali e dai militari del contingente italiano in Afghanistan.
Forze speciali e servizi di sicurezza afghani, grazie al supporto di unità delle forze speciali italiane, di assetti ”intelligence” del Regional Command West e al ruolo particolarmente attivo dell’ ”intelligence” nazionale, hanno condotto una serie di operazioni che hanno portato all’arresto di due importanti leader talebani, al sequestro di un grosso quantitativo di armi, munizioni ed esplosivo e all’individuazione di un’autobomba, distrutta nella notte dagli elicotteri d’attacco “Mangusta” e dai caccia Amx del contingente italiano, intervenuti nel distretto di Bala Bouluk, in provincia di Farah, duecento chilometri a sud di Herat.
Gli arrestati, noti alla polizia locale per essere a capo di pericolose cellule terroristiche operanti nell’area di Shindand, erano diretti a Herat per ricongiungersi con altri gruppi eversivi della zona.
Decisivo il ruolo degli specialisti del 28° reggimento “Pavia” che sulle frequenze radio degli insorti hanno trasmesso messaggi radiofonici in lingua locale, rendendo vano ogni tentativo di propaganda disinformativa, volta a screditare l’operato delle forze di sicurezza afghane e a ingenerare nella popolazione la percezione di un imminente ritorno al potere dei talebani.

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