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Pubblicato il 01/08/2014

AFGANISTAN: PER RICOSTRUIRE CI VORRANNO PIU’ SOLDI CHE IN EUROPA DOPO LA SECONDA GUERRA MONDIALE

PARMA-Un rapporto del governo degli Stati Uniti ha rivelato che il costo di ricostruzione in Afghanistan ha superato la quantità di denaro speso rimettere in piedi l’Europa dopo la seconda guerra mondiale

In Afganistan ci sono livelli senza precedenti di corruzione e sprechi che hanno portato il costo della ricostruzione ben oltre quello del piano Marshall.
A causa di questi costi insiostenibili, viene salutata con apprezzamento la decisione delle truppe occidentali di lasciare il paese alla fine dell’anno.

I contribuenti americani hanno speso sessantuno miliardi di dollari dal 2002. La Gran Bretagna, solo per progetti di ricostruzione oltre ottocentonovanta milioni di sterline. L’operazione militare, invece, è costata l’America duecentonovantasei miliardi e alla Gran Bretagna 22 miliarsdi di sterline ( 28 miliardi di euro)

La corte dei conti speciale per l’Afganistan che controlla le spese degli Stati Uniti in Afghanistan dice che la maggior parte dei progetti sono stati compromessi da “scarsa pianificazione, costruzione scadente, guasti meccanici e la supervisione inadeguata”.

I numeri diffusi al congresso degli stati uniti dicono che il Piano Marshall costò l’equivalente di 61 miliardi di dollari ai prezzi di oggi.

Negli anni scorsi gli americani affidarono al PRT italiano di Herat la realizzazione di alcuni progetti perchè dichiararono che il nostro sistema di gestione realizzò un abbattimento dei costi del 60% rispetto a quelli americani per fare le stesse cose in altre zone del paese asiatico. Ecco cosa scrivevamo nel 2010

EFFICIENZA E RAPIDITA’ ITALIANA AL PRT
12 SETTEMBRE 2010
WWW.CONGEDATIFOLGORE.COM

Anche Karl Eikenberry,ambasciatore Usa a Kabul ha visitato Herat ed è rimasto più che esterrefatto. I lavori affidati dagli USA al Prt italiano erano già in piedi al 70%.
«Il nostro punto di forza” sostiene Aresu – “sta nella contrattazione e nella capacità di seguire i cantieri. Noi paghiamo una scuola di 8 classi 120 mila euro, in altre province afghane si arriva a contratti di 250mila così quando i costruttori arrivano ad incassare un margine di guadagno accettabile, al 60% dei lavori non hanno più interesse a finirlo».
Da 5 anni esiste un un registro delle imprese con relativa lista nera: chi sgarra non lavora più per noi, conferma il colonnello ARESU.
Gli afghani soffrono di corruzione, ma la loro responsabilità non supera il 7-8% del totale, parlando di ricostruzione operata dai contingenti ISAF.
Di 30 miliardi di euro destinati all’Afghanistan dall’assistenza internazionale fino al 2009 circa il 70-80% non è mai arrivata alla popolazione afghana ed è invece tornata in varie forme ai Paesi che li avevano stanziati. Senza ruberie per costruire tutte le 6mila scuole che mancano all’Afghanistan potrebbero bastare 700 milioni di euro, più o meno una settimana di spese per la guerra».

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