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Pubblicato il 10/07/2015

AFGANISTAN: QUATTRO ARTIGIANI FRIULANI ANDRANNO A HERAT AD INSEGNARE UN MESTIERE AI GIOVANI

UDINE – Partiranno alla volta dell’Afghanistan per trasferire il loro sapere di artigiani alla popolazione locale. Una parrucchiera di Udine, Licia Cragnaz, una sarta di Tarcento, Gloria De Martin, un idraulico di Campoformido, Paolo Bressan, e un falegname di San Giovanni al Natisone, Antonio Zanellato. Sono i 4 imprenditori di Confartigianato Udine che alla fine di luglio partiranno per Herat, ospiti della base della Brigata alpina Julia, dove parteciperanno a una missione formativa di un mese organizzata da Confartigianato Udine. Insegneranno a 20 uomini e a 20 donne afghane come si lavora in Friuli.

Prima esperienza di questo tipo in Afghanistan
Non c’è bisogno solo di sicurezza in Afghanistan, dove i militari della Julia resteranno almeno fino al 2016, ma anche di lavoro. Ecco quindi il progetto messo a punto da Confartigianato Udine in collaborazione con la Brigata alpina Julia, con lo zampino di Enzo Cainero, con l’obiettivo di insegnare un mestiere agli afghani.
«Il progetto è semplice ma estremamente efficace – assicura il presidente di Confartigianato Udine, Graziani Tilatti –. I nostri associati si recheranno ad Herat per trasferire conoscenza, ma anche per capire come lavorano gli artigiani di quel Paese». La partenza è prevista per il 30 luglio. I quattro artigiani, per un mese, saranno ospiti del contingente italiano, avviando i laboratori direttamente nella base di Camp Arena. E utilizzando le loro ferie per dare concretezza al progetto, unico nel suo genere in Italia. A rendere possibile questa collaborazione, oltre a Eva Seminara, capo categoria dell’artigianato artistico di Confartigianato Udine, anche il maggiore Erika Monticone, gender advisor nella base militare di Herat.

L’entusiasmo del comandante Risi e del suo vice Piovera
In collegamento Skype con l’Afghanistan, alla presentazione del progetto c’è il comandante della Julia, Michele Risi. «Siamo molto contenti di portare il know how dei nostri artigiani in Afghanistan: questo Paese ne ha bisogno e noi, come Julia, siamo fieri di portare la bandiera degli imprenditori friulani a Herat. Mi auguro che questo progetto innovativo, possa essere replicato anche da altri Paesi. Questa è la prima esperienza formativa mai organizzata in Afghanistan e ha subito avuto il plauso del Governo afghano». Come ha sottolineato il vice di Risi, Andrea Piovera, infatti, il popolo afghano ha una grande manualità e un gran potenziale nel lavoro. «Questo progetto consentirà a questo travagliato Paese di cominciare a camminare con le proprie gambe: non sarà certamente sprecato il tempo dedicato alla popolazione locale dai nostri artigiani».

Com’è nata l’idea
L’idea è nata organizzando, nella caserma di Prampero, la mostra ‘L’Artigianato ricorda la Grande Guerra’. Da lì si è sviluppato il progetto che, come hanno messo in evidenza Lionello D’Agostini (presidente della Fondazione Crup) ed Enzo Cainero, consentirà di far collaborare due delle eccellenze friulane, gli alpini e gli artigiani. Un progetto che potrebbe essere solo alla fase zero, con la possibilità di ampliarlo nei prossimi anni. Positivo anche il commento di Dante Soravito de Franceschi, presidente del gruppo Ana di Udine, che ha evidenziato il valore di questa iniziativa nata per portare conoscenze a un popolo che ha bisogno di crescere e riscattarsi.

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