CRONACA AGGIORNATA OGNI ORA

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Pubblicato il 11/06/2016

AGGIORNAMENTI SULLA TRAGEDIA DI CECINA

PARMA- Abbiamo raccolto le versioni dei testimoni oculari e di un componente del gruppo che si è lanciato:
La apertura accidentale è dell’emergenza e non, come sospettato, della vela principale. Il colonello De Matteis, una volta alla porta è stato “risucchiato” verso i piani di coda, che ha colpito con il corpo, proprio nella zona della schiena “protetta” dalla vela principale ancora in sede nel pacco, che ha funto da paraurti. L’impatto ha divelto i piani di coda, che sono composti di due alettoni incastrati nella coda.

Lo stacco di questi ultimi ha consentito alla vela di emergenza di riprendere aria.Era aperta a circa 3000
metri ed ha consentito a De Matteis di atterrare senza grandi danni , anche se ancora svenuto.
E’ stato trovato dopo oltre un’ora, in piedi, in stato di forte shock. Non ricorda nulla. Sul corpo solo contusioni di varia natura, tutte non gravi. Non sapeva ( e non sa forse ancora) che l’aereo è precipitato. Essendo svenuto,non ha manovrato a vela aperta. Il vento, fortunatamente diretto verso terra e non verso il mare, lo ha spinto lontanissimo dall’area di atterraggio. La vela principale- dicono i soccorritori- era al suo posto, nel pacco, così come i comandi della emergenza non erano sganciati, quindi non utilizzati.

All’inizio della autorotazione,i due paracadutisti con mansioni video ed un pilota tandem, col passeggero, sono riusciti ad uscire quasi subito. Il secondo tandem , seduto sul fondo dell’aereo, ha tentato per ben tre volte l’uscita, sempre respinto dalla violenta autorotazione. Con un fortissimo sforzo è riuscito anche lui a gettarsi nel vuoto. Entrambi i tandem hanno atteso più di qualche secondo per aprire il pilotino stabilizzatore, perchè temevano di essere travolti dall’aereo in caduta, che è passato, fortunatamente, poco lontano da uno di loro.I video, invece, avevano già effettuato una lunga deriva di allontanamento.

Nel frattempo sembrerebbe da attribuire al merito dei piloti dell’ aereo, uno dei quali giovane “apprendista”, se è stato evitato un campeggio, posto poco lontando dal punto di impatto, che a sua volta era a meno di 200 metri dalla pista.

La casualità di apertura “spontanea” di una emergenza è inspiegabile e rarissima, se non impossibile. Si tratta di un equipaggiamento la cui manipolazione è sotto la esclusiva responsabilità di specifiche sale controllate ed autorizzate da ENAC.

La polizia ha sequestrato i materiali ed acquisito la documentazione relativa – tra le altre- proprio alla scheda di ripiegamento compilata a cura della sala ENAC autorizata , da consegnare al Magistrato.

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