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Pubblicato il 01/12/2014

ALPINI ITALIANI CONCLUDONO UNA DIFFICILE ASCESA IN PATAGONIA

La spedizione alpinistica italiana centra il primo successo: Farina, Cazzanelli e Majori sono giunti in vetta lungo la via “Austriaca”

Le avverse condizioni metereologiche della Patagonia hanno finalmente concesso una tregua agli alpinisti della Sezione Militare di Alta Montagna.

Il Caporal Maggiore Scelto Marco FARINA, il Caporal Maggiore Scelto Marco MAJORI ed il Caporale François CAZZANELLI sono partiti da El Chaltèn nella giornata di venerdì per il campo base Nipo Nino, ai piedi del Cerro Torre. L’obiettivo per la giornata di sabato sarebbe dovuto essere l’ascesa all’Aguja Standhardt lungo la via “Exocet”, ma il forte vento e le nubi minacciose incontrate al Colle Standhardt hanno convinto gli alpinisti a rientrare al campo.

Dopo aver riposato per la seconda notte al campo base, alle prime luci dell’alba (04:00) di sabato si sono incamminati velocemente nell’altro versante della valle, verso il gruppo del Fitz Roy. La vetta prescelta era l’Aguja de l’S, da risalire lungo la via “Austriaca”, oltre 900 metri di roccia con difficoltà fino al 7A.

Sotto un cielo terso e in assenza di vento, dopo 2h20’ hanno raggiunto il Colle degli Austriaci. Qui però il clima patagonico è tornato a farsi sentire: un’intensa nevicata, a pochi tiri dalla vetta ha complicato notevolmente la salita, accompagnato da forte vento che trasformava i cristalli di neve in veri e propri proiettili.

FARINA, MAJORI e CAZZANELLI non demordono e alle 11 in punto raggiungono la cumbre, l’ambita vetta patagonica dal fascino unico. Il meteo non lascia però molto tempo per gioire, quindi i tre decidono di rientrare e in poco più di due ore raggiungono nuovamente il campo Nipo Nino.

Alle 20:30 sono finalmente in paese e possono concedersi il meritato riposo. Il primo successo della spedizione “Patagonia 360°” è arrivato, ma anche questa volta il terribile e imprevedibile clima di queste zone ha seriamente messo in difficoltà gli alpinisti.

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