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Pubblicato il 04/05/2018

AMBROGIO BASEGGIO : LA INDAGINE SULLA MORTE DEL PARACADUTISTA SI FERMA. PRESCRITTO L’EVENTUALE REATO

Il giudice Simone Nespoli ha dichiarato prescritte le accuse rivolte dal pm Paolo De Angelis agli indagati della morte di Ambrogio Baseggio. Ambrogio si schiantò ulla spiaggia di Piscina Rei il 15 agosto 2010. Inquisiti furono Ilario De Marchi di Arezzo, pilota dell’aereo; Valentino Deriu di Dolianova, istruttore di volo responsabile sull’aviosuperficie di Mallocu, a Castiadas; Ugo Flamini di Oristano, direttore della scuola di paracadutismo “Skydive Sardegna” organizzatrice dei lanci quel giorno; Stefano Guerra di Sassoferrato e Paolo Maretto di Frosinone, paracadutisti lanciatisi con Baseggio; Cristian Benedini di Modena.
Le motivazioni della sentenza saranno disponibili tra 90 giorni, e solo allora gli avvocati Antonio Incerpi, Enrico Giuressi, Alberto Agus, Riccardo Artelli e Davide Sangiorgio decideranno se fare ricorso: avevano chiesto l’assoluzione dei loro assistiti convinti vi fossero i presupposti, ma il Tribunale ha ritenuto «non evidente» la presenza di elementi tali da portare a quel finale.
Baseggio, 34enne ingegnere di Milano, si era scontrato in volo con Guerra: questi aveva usato il dispositivo d’emergenza aprendo il secondo paracadute, mentre il primo si era sganciato dalle sue spalle. La vittima aveva eseguito la stessa manovra ma il suo paracadute d’emergenza aveva intercettato e inglobato quello sganciato dal compagno, facendolo precipitare a velocità quasi piena
Il pm aveva contestato presunte mancanze nei controlli sulla sicurezza in volo e a terra, tra cui l’accertamento della visibilità in quota e la presenza di nuvole attraverso le quali i paracadutisti sarebbero dovuti passare, le condizioni dell’area di atterraggio, la mancanza di indicazioni utili a evitare scontri in volo, il lancio con un materiale ritenuto non in condizioni ottima

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