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Pubblicato il 17/03/2015

ANCHE LE NAVI MILITARI A NORMA DI PREVENZIONE INFORTUNI

PARMA- In seguito alla morte del Sottocapo Nocchiere di 3ª classe della Marina militare Alessandro Nasta, il 24 maggio 2012 a bordo della Vespucci, la Procura della Repubblica di Civitavecchia aprì un’indagine che ha dato luogo alla richiesta di rinvio a giudizio nei confronti dei Vertici e della catena di comando della marina:

dell’ammiraglio Giuseppe De Giorgi, Capo di Stato Maggiore della Marina (quando avvenne l’incidente era Comandante in Capo della Squadra Navale);
dell’ammiraglio Luigi Binelli Mantelli, già Capo di Stato Maggiore della Difesa (quando avvenne l’incidente era il Capo di Stato Maggiore della Marina);
dell’ammiraglio Bruno Branciforte, già Capo di Stato Maggiore della Marina;
del Capitano di Fregata Domenico La Faia, in qualità di comandante della nave scuola Amerigo Vespucci;
del Capitano di Fregata Marco Grassi, in qualità di comandante in seconda della Vespucci.

Secondo i capi di imputazione sono tutti accusati di essere «soggetti giuridici con capacità dispositiva, organizzativa e di controllo, per colpa consistita in imprudenza, negligenza e imperizia, ed in particolare per il mancato rispetto della normativa di settore sulla prevenzione degli infortuni sul lavoro».

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