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Pubblicato il 25/11/2017

ANNUARIO UNUCI PRESENTATO A LECCO. PRESENTE IL LEONE CARLO MURELLI

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In prima fila tre reduci di guerra lecchesi: il paracadutista Carlo Murelli e i bersaglieri Giuseppe Castellano ed Erminio Berizzi

cortesia Lecco Online

LECCO- È stato presentato nella mattinata di oggi, sabato 25 novembre, presso la sede della Canottieri, il 26° Annuario dell’UNUCI (Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d’Italia), dedicato alla memoria della medaglia d’oro tenente pilota Salvatore Sassi, ricordato con grande orgoglio anche dalla nipote Emilia Sassi Zuccoli, presente personalmente alla cerimonia.

Nato a Lecco nel 1910, ha incarnato i valori di ardimento e senso del dovere fin dalla tenera età di 15 anni quando, durante una processione in onore di San Luigi Gonzaga, si arrampicò sul muro esterno di un edificio per spegnere un incendio originatosi da un drappo rosso appeso a un balcone; dopo il diploma in ragioneria presso l’Istituto Parini di Lecco, entrò nell’aviazione e partecipò alla guerra d’Etiopia, dove perse la vita in un valoroso combattimento aereo contro i ribelli della provincia di Endertà, all’età di 27 anni. Fu proprio questa impresa, compiuta con altri quattro compagni, a valergli la medaglia d’oro al valore militare, la prima conferita (nel 1937, subito dopo la sua tragica morte) a un lecchese. A lui è stata anche dedicata una delle vie più importanti del centro cittadino, proprio dove sorge Palazzo Bovara, sede del Comune di Lecco.

In prima fila, da sinistra: Emilia Sassi Zuccoli, l’assessore Corrado Valsecchi, il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza Massimo Dell’Anna, il Comandante Provinciale dei Carabinieri Pasquale Del Gaudio

“Un eroe è chi antepone a tutto il bene della comunità o della Nazione, chi lotta contro il male e tende verso l’impossibile” ha esordito Vittorio Ragno, vice presidente dell’UNUCI. “La parola “eroe”, del resto, contiene lo stesso etimo del termine “eros”, che significa amore, passione. Questa manifestazione non vuole essere una “reunion” per esaltare il passato, bensì un’occasione per ricordare e rendere omaggio ad alcune persone che hanno immolato la loro vita per gli altri, proprio come ha fatto il nostro Salvatore Sassi, al quale abbiamo deciso di dedicare il nostro 26° Annuario in segno di profonda riconoscenza e gratitudine”.

preghiera dell’aviatore.

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