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Pubblicato il 24/10/2020

ANPDI MONZA RICORDA I CADUTI DI EL ALAMEIN

di Francesco Crippa

La sezione di Monza nell’anniversario di El Alamein.

Nonostante le restrizioni e le problematiche causate da questo “oscuro” periodo che attanaglia la nostra Patria, nel quale paura e mancanza di libertà la fanno ormai da padroni e il meteo avverso con pioggia battente un “drappello” di soci della nostra Sezione ha risposto “PRESENTE” all’Adunata per ricordare il 78′ Anniversario della Battaglia di El Alamein.

Una breve cerimonia ma un momento molto sentito e vissuto intensamente dai presenti che alle 12,30 si sono ritrovati davanti al Monumento al Paracadutista all’interno del cimitero urbano di Monza.
L’Alzabandiera, il Silenzio con la deposizione di un mazzo di fiori, la Preghiera del Paracadutista e il canto “Sui monti e sui mar” per ricordare i Caduti di El Alamein.

“Fra sabbie non più deserte sono qui di presidio per l’eternità i ragazzi della Folgore.
Fior fiore di un popolo e di un esercito in armi Caduti per un’idea senza rimpianti.

Onorati nel ricordo dallo stesso nemico essi additano agli Italiani, nella buona e nell’avversa fortuna il cammino dell’Onore e della gloria.

Viandante arrestati e riverisci, Dio degli eserciti accogli gli spiriti di questi ragazzi in ” quell’angolo di cielo” che riservi ai martiri e agli eroi”.
Con la recita della famosa lapide che campeggia all’ingresso del Sacrario Italiano, opera del Ten. Col. Alberto Bechi Luserna, abbiamo voluto sottolineare come queste parole debbano essere ora più che mai una motivazione per restare uniti e tenere ben saldi i valori e lo spirito che ci contraddistingue e che ci hanno permesso di superare momenti ben più difficili.

Accerchiati dalla povertà di ideali e dall’indifferenza con un’Italia che scivola sempre più verso il baratro dell’anarchia sociale ci sentiamo come un “avamposto” che non vuole cedere e non concedere niente al “nemico”.
Seppur in tempi e modi completamente diversi ci troviamo a combattere per non scomparire e per dare ancora speranza alle generazioni future.
I “Ragazzi della Folgore” ci hanno lasciato un’eredità pesantissima e non possiamo tradirla.
FOLGORE!

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