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Pubblicato il 12/12/2018

ARRIVA LA PIZZA NELLE RAZIONI MILITARI AMERICANE

«Un esercito marcia sul suo stomaco» diceva Napoleone Bonaparte, anche se non è sicuro che sia davvero attribuibile a lui la frase che contiene molte verità.
Il significato è semplice: i soldati devono mangiare bene. Gli americani, il cui esercito è per il 30% sovrappeso, se ne preoccupa – forse troppo- da tempo.

Il Mre (Meal, Ready-to-Eat) Pepperoni Pizza with Cheese and Sauce (nella foto) entra ora in servizio presso le forze armate Usa dopo sei anni di sviluppo al Combat feeding directorate dell’Us army. «La pizza è stata il sacro graal delle razioni», dicono i ricercatori, «difficilissima, ma le truppe la chiedono da anni». Secondo il vice-direttore del Cfd, Jeremy Whitsitt, «Chi la prova dice che somiglia alla pizza della sera prima lasciata in frigo. È un grande complimento se si considera che la crosta, la salsa di pomodoro, il salame (pepperoni con due p è salame piccante per gli americani) e il formaggio devono sopravvivere per tre anni nella stessa busta senza guastarsi, diventare stantii o ammuffire». La difficoltà maggiore è sorta con la mozzarella. Il trattamento per renderla resistente alle difficili condizioni di conservazione ha fatto sì che non si fonda più a nessuna temperatura. Volendo proprio riscaldare la pizza da campo, si consiglia di immergere la busta in acqua bollente per qualche minuto prima del consumo.
Le specifiche americane per le razioni da combattimento richiedono che, oltre ad essere commestibili, debbano poter essere conservate, senza refrigerazione e pronte da mangiare, per almeno tre anni a una temperatura di 27° C. È bene inoltre che gli imballi siano sufficientyemente resistenti da essere lanciati da un velivolo senza paracadute.

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