Pubblicato il 19/07/2016
ARTE FASCISTA: IL LIBRO “PREMIO CREMONA” NE PARLA CON OBBIETTIVITA’
Novecento.
La funzione dell’arte nel fascismo. Cremona e le iniziative culturali del gerarca Farinacci
Il Premio Cremona. 1939-1941. Opere e protagonisti (240 pagine, 18 euro , edizioni SCRITTURE) dEllo storico dell’arte Rodolfo Bona, parla del premio di pittura Cremona nelle sue tre edizioni dal 1939 al 1941. I temi delle mostre erano “Ascoltazione alla radio d’un discorso del duce” e la “Battaglia del grano”,
Farinacci , cremonese, era leader nazionale della componente fascista più dura ; fu anche segretario del partito (1925-26). Il premio di pittura è voluto da lui. Il quotidiano da lui diretto,Il regime fascista, e la rivista culturale Cremona diretta da Bellomi, furono due strumenti divulgativi della immagine del Fascismo colto e dell’arte che “educa” le masse.
Farinacci con il Premio Cremona volle sottolineare come sia importante “funzione dell’arte” per il progetto nazionalsocialista; la politica fa predicazione intelligente attraverso pittura, sculturae architettura. Farinacci sperimenta quel percorso comune a tutta la sperimentazione artistica nazionale del Fascismo . Rodolfo Bona, l’autore, sceglie opere premiate o solo presenti, ricostruisce itinerari, segnala pittori. Da Luciano Ricchetti a Mario Biazzi, da Baldassarre Longoni e Carlo Martini, dal casalasco Mario Beltrami –
A Cremona, nelle tre edizioni del Premio: “Ascoltazione alla radio d’un discorso del duce”, la “Battaglia del grano”, la “Gioventù italiana del Littorio” – pittori eredi del realismo ottocentesco danno una visione dell’Italia fatta di distese di campi di grano e ricca di vita contadina non solo atletica ma anche sobria –