CRONACA AGGIORNATA OGNI ORA

Condividi:

Pubblicato il 06/05/2019

AZIENDE ITALIANE IN AREE INTERNAZIONALI DI CRISI : PROGETTO PER AUTORIZZARE LE AZIENDE DI VIGILANZA NAZIONALI ALL’ESTERO

Maria Cristina Urbano Presidente dell’ASSociazione Imprese di Vigilanza ha rilasciato ad ANSA una interessante analisi che riguarda il suo settore ed una possibile area di incremento di fatturato. Il giorno 7 maggio alla Camera ci sarà una Conferenza stampa per preannunciare una proposta di legge a favore dell’impiego di addetti alla sicurezza italiani.



Riassunto/estratto del testo del comunicato:
La presidente ASS.I.V auspica da tempo una proposta di legge che consenta di autorizzare le imprese italiane che operano in aree di crisi, come la Libia, a servirsi di guardie giurate ed adempiere all’obbligo di autoprotezione, riconosciuto ormai a livello internazionale e recepito dalla normativa nazionale. Le aziende devono conoscere e diminuiresia i rischi insiti nell’ambiente lavorativo che quelli derivanti da fattori esterni, tra i quali la sicurezza di impianti e -assai più importante- del personale

Il mercato potenziale è circa 250 miliardi di dollari l’anno, che si spartiscono società americane, britanniche, francesi, israeliane, russe e sudafricane, costituite in massima parte da ex militari professionisti.

Nessuna azienda italiana , mancando una specifica normativa nazionale , salvo l’antipirateria, che viene svolta esclusivamente da personale delle imprese di vigilanza, dopo il coinvolgimento dei due Fucilieri di Marina in India. .

La maggior parte delle nostre aziende operanti all’estero è costretta a ricorrere a compagnie straniere la cui legislazione nazionale prevede la figura professionale del security contractor quando operano in contesti ad alto rischio.

L’introduzione di norme autorizzative all’uso di italiani darebbe alle notre imprese anche un vantaggio economico, nonché un proficuo reimpiego di personale militare in uscita dalle forze armate con alti livelli di professionalità, e una maggior garanzia nel controllo dei flussi informativi, ai fini della protezione delle politiche industriali e degli asset aziendali, rispetto l’impiego di personale straniero.

Si tratterebbe di un forte segnale nel senso di un rafforzamento del sistema-Paese, di difesa dei suoi interessi nazionali e di apertura verso il comparto della vigilanza, che negli anni ha fatto della elevata qualificazione la sua cifra.

Leggi anche