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Pubblicato il 15/03/2018

BANDIERA PRUSSIANA IN CAMERA: PUNITO IL CARABINIERE

A dicembre quando un sito fiorentino pubblicò un video in cui si intravedeva dalla finestra della caserma Baldissera un vessillo definito al momento “nazista”. Il ministro della Difesa Roberta Pinotti si scagliò contro il militare del VI Battaglione Toscana, sostenendo che “chi espone una bandiera del Reich non può essere degno di far parte delle forze armate”. Era una notizia gonfiata e falsa in parte. La bandiera apparteneva alla Germania imperiale. Alcuni gruppi neonazisti la utilizzanoo, ma il carabiniere disse di non essere a conoscenza.

L’accusa iniziale chiedeva una consegna di rigore perché – si legge nel provvedimento – “affiggeva alla parete della camera in uso materiale privato, tra cui una bandiera di guerra della marina imperiale tedesca, talvolta usata in contesti di apologia di istituzioni non democratiche, che è stata ripresa all’esterno dal giornalista e successivamente pubblicata sul web e dalle maggiori testate giornalistiche nazionali”. Per i giudici “il comportamento determinava una lesione dell’immagine dell’Arma in relazione alla sua estraneità alle competizioni politiche”.
La pena della consegna semplice comporterà una forte attenuazione delle conseguenze sul foglio matricolare del punito. “È inammissibile che un carabiniere venga sanzionato per il significato distorto dato da altri ad un simbolo – attacca Giorgio Carta, avvocato difensore – Il ragazzo non è nazista, è solo uno studente di storia alla Sapienza. Ha chiarito di non sapere che in altri Stati facessero un tale uso del vessillo”.

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