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Pubblicato il 27/08/2020

BOOM DI CANDIDATI ALLE ELEZIONI DA PARTE DI AGENTI DI POLIZIA PENITENZIARIA E FORZE DELL’ORDINE ABRUZZESI

PARMA- Anche nel 2020 sono molto numerosi i candidati provenienti dalla polizia penitenziaria e dalle forze dell’ordine alle prossime elezioni comunali in Abruzzo del 20 e 21 settembre.

I sindacati preannunciano criticità nei penitenziari di Sulmona e L’Aquila, perchè la assenza dei candidati potrebbe aggravare i già seri problemi di organico, per non parlare degli altri corpi di polizia.-
Ci sono numerosissime Liste composte da agenti di Polizia Penitenziaria , presentate anche in paesi del Centro Abruzzo, come Bugnara e Anversa degli Abruzzi.


LA LEGGE INCENTIVA LE PRESENTAZIONI “INTERESSATE”
E’ l’articolo 81 della legge 121 del 1981, a incentivare questa forma di “impegno sociale” , perchè garantisce trenta giorni di esenzione dal servizio agli “appartenenti alle forze di polizia candidati ad elezioni politiche o amministrative” che quindi “sono posti in aspettativa speciale con assegni dal momento dell’accettazione della candidatura per la durata della campagna elettorale”. ovvero campagna elettorale retribuita.


CASI AI LIMITI DELLA PRESA IN GIRO DEI CITTADINI
Nel 2016 a Carapelle Calvisio, un piccolo comune in provincia dell’Aquila con 85 abitanti effettivi e 67 elettori, si sono presentati 62 candidati in 7 liste: 4 di queste erano composte in larga maggioranza da poliziotti, carabinieri e agenti carcerari residenti fuori Regione.


Il penitenziario di Sulmona, sono 40 gli agenti , su un totale di 262, che avranno un mese di aspettativa speciale e retribuita per via delle elezioni, nella media degli anni scorsi.
All’Aquila, già in organico inadeguato, sono 37 su 180 gli agenti che si sono candidati alle prossime amministrative, il doppio rispetto agli anni passati.

Questure e commissariati, istituti di pena e stazioni, compagnie e comandi delle restanti forze armate potrebbero avere gravi problemi di funzionamento. In prevalenza gli aspiranti candidati preferiscono mettersi in lista nei piccoli comuni, nei quali non c’è l’obbligo di raccogliere le firme per presentare le liste.

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