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Pubblicato il 31/12/2019

BRASILE: ARMI +50% OMICIDI -22%

Il presidente brasiliano, Jair Bolsonaro, ha confermato l’aumento di circa il 50% del numero di armi da fuoco registrate da quando è stato eletto,
Il numero di armi da fuoco registrate è aumentato del 50% quest’anno rispetto al 2018″, ha dichiarato su Twitter “Secondo gli specialisti, il numero di omicidi dovrebbe aumentare in Brasile, ma in pratica è calato del 22%”, ha proseguito l’ex militare. I

Il quotidiano Folha de Sao Paulo ha rivelato la settimana scorsa che 70.800 nuove armi sono state registrate alla polizia da gennaio a novembre, rispetto alle 47.600 dell’anno precedente: le cifre equivalgono a un aumento di almeno il 48%. Per il numero di omicidi, il governo non fornisce statistiche a livello nazionale, ma il sito d’informazione G1 ha riferito che a ottobre è calato del 22% sugli otto primi mesi dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2018, sulla base dei dati comunicati dai vari Stati.

Nel suo tweet, che contiene una fotografia di sé quando era nell’esercito, il presidente ha aggiunto: “Dipendo dal Parlamento per estendere il possesso e il porto d’armi dei cittadini”. Lungo tutta la sua carriera politica, l’ex capitano paracadutista delle forze armate ha promosso l’allentamento delle regole per il possesso e il porto d’armi per quella che lui definisce “la gente per bene”. A novembre il suo progetto di legge è stato approvato alla Camera, in una versione ‘ammorbidita’ rispetto a quella iniziale. Il testo, che sarà sottoposto al Senato, liberalizza il possesso e il porto d’armi per cacciatori, tiratori sportivi e collezionisti. Prima contemplava anche altre categorie professionali, come agenti di sorveglianza ambientale, ufficiali giudiziari e agenti incaricati del traffico stradale, che potevano portare un’arma negli spazi pubblici. Nel primo semestre del suo mandato, Bolsonaro ha approvato una serie di decreti in proposito, concedendo il porto d’armi ad autisti, avvocati, agricoltori, e persino ai giornalisti.
Ha poi dovuto fare marcia indietro, dopo che il Senato è intervenuto e ha portato le sue decisioni alla Corte suprema.

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