CRONACA AGGIORNATA OGNI ORA

Condividi:

Pubblicato il 03/10/2020

BRESCIA- PALAZZO MARTINENGO : MOSTRA “I GIOVANI SOTTO IL FASCISMO”

Brescia- Palazzo Martinengo.Fino al 22 Novembre sono state allestite sei sale che hanno come obiettivo la rilettura critica della didattica fascista del Ventennio. Il catalogo è ricchissimo di immagini e interventi e centinaia di oggetti di vita quotidiana, provenienti dalle collezioni di Mario Valzelli, bresciano, e Franco Mesturini, di Mortara, che ha altre 44mila fotografie solo sulla gioventù negli anni del fascismo. Nel cortile d’onore e lungo tutto il piano terra del palazzo sono esposti centinaia di pezzi originali che ritraggono la gioventù ai tempi del fascismo: fotografie di padri, nonni, parenti in orbace, libri e moschetti, e lettere di familiari che osannano il Duce. L’obiettivo dichiarato del fascismo era oggi Balilla, domani soldati di un’Italia in guerra per l’Impero.
“L’uomo già a sei anni viene tolto in un certo senso alla famiglia, e viene restituito allo Stato a sessant’anni”. Benito Mussolini, 1932.

La truttura didattica per la gioventù prevedeva il “Figlio della Lupa” (tra i quattro e gli otto anni) il Balilla (dagli otto ai tredici), l’ Avanguardista (da quattordici a diciassette) ed il Giovane fascista (da diciassette a ventuno), fino a Militare.

Una foto, tra le tante, mostra un neonato della famiglia Cerino: Bruno Benito Vittorio, 2 febbraio 1942, con il disegno di un neonato, nudo,con fez e bandoliera.
Sui giovani nati nel Ventennio il regime contava per modificare la razza italica attraverso il motto “ordine e disciplina”. E allora ecco il marchio Balilla, bicchierini Balilla, lamette da barba Balilla, una pianola giocattolo che suona solo l’Inno Balilla, il calendario dell’Anno fascista, un set da scrivania.
Una sala ricostruisce un’aula dell’epoca, con il pavimento originale, i banchi dell’asilo e delle elementari (nel legno è incisa la frase «Credere, obbedire, combattere»), il crocifisso, la foto del Re e quella di Mussolini, la lavagna e le cartine geografiche dell’Impero con tanto di bandierine per segnare le nuove conquiste. E se raccoglievi abbastanza punti con le caramelle Elah potevi vincere la mappa dell’Etiopia. Sul muro fotocomposizione fatta da Bruno Munari per la Rivista illustrata del Popolo d’Italia della statua in marmo di Carrara Era fascista realizzata nel ’32 dallo scultore Arturo Dazzi e collocata in piazza della Vittoria qui Brescia, oggi è in un magazzino,dopo le proteste dell’Anpi.

«Le colonie», «Il tempo libero» «Lo sport»: «L’atleta è l’espressione più sublime della vitalità di un popolo» recita l’Annuario dei Littoriali dello Sport del 1940.

In una saletta di raccordo c’è anche un lungo video, di oltre un’ora, con i filmati dell’Istituto Luce sulla gioventù fascista.

La «Gioventù del Littorio» con baionette e manuali (in una teca un vero Moschetto, funzionante, con due proiettili), giberne e divise e una riservata al «Cinema». Una sala ricorda «La scelta» dell’8 settembre: entrando in una saletta puoi scegliere di leggere, da un lato, sopra un tricolore, le motivazioni di chi scelse le brigate partigiane, e dal lato opposto, sopra una bandiera nera, quelle di chi scelse la Repubblica sociale. Infine le «Testimonianze»: in un moitor scorrono i racconti di un milite della X Mas e di una partigiana

Leggi anche