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Pubblicato il 11/05/2020

BRINDISI- CONTRABBANDO DI TABACCO E CIALIS : COINVOLTA UNA NAVE DELLA MARINA MILITARE ITALIANA E 5 MILITARI

Cinque appartenenti alla Marina Militare e un civile sono stati arrestati con l’accusa risalente al 2018 di contrabbando di tabacco e di cialis, pagati con soldi pubblici e destinati anche a membri della Marina Militare di Taranto.

I marinai erano imbarcati su nave Caprera per l’operazione internazionale denominata “Operazione Mare Sicuro”, nel porto di Tripoli tra marzo e luglio 2018. La nave era stata ceduta alla Libia per potenziare l’attività di contrasto ai clandestini in partenza verso l’Italia. Marco Corbisiero, 44enne originario di Torino, ora in carcere, aveva rivestito il ruolo di ufficiale tecnico della Marina , a capo del team preposto al ripristino dell’efficienza del naviglio.

Corbisiero ha finanziato l’acquisto del carico illegale a Tripoli, utilizzando fondi statali e giustificando quelle uscite quali spese necessarie per interventi di tipo tecnico sulla nave.

L’uomo avrebbe inoltre agevolato il personale imbarcato nell’acquisto della merce di contrabbando ancor prima di essere scaricata a Brindisi. Lo stesso Corbisiero è ritenuto l’organizzatore dello stesso trasporto del carico dal porto di Tripoli a Brindisi e poi agli Uffici della Marina Militare di Taranto, tramite un automezzo di servizio condotto da Mario Ortelli, 40enne napoletano, per il quale è scattato l’obbligo di dimora.

Oltre a Corbisiero e Ortelli, ad aver garantito il successo dell’operazione illecita compare un ufficiale della Guardia Costiera libica , titolare di una società libica che avrebbe fatturato l’acquisto di beni e servizi per manutenzione della nave. Tra i membri dell’equipaggio indagati ci sono Roberto Castiglione, 47enne tarantino, e Antonio Mosca, 41enne di Mesagne, indiziati, a vario titolo, per aver organizzato l’imbarco ed il trasporto illecito. Per loro sono scattati i domiciliari, così come per Antonio Filogamo, 44ennne napoletano.

Ad alcuni sarà contestato anche il peculato d’uso, la istigazione alla corruzione, la corruzione per atti contrari ai doveri dell’ufficio e di falso ideologico.

Le indagini preliminari si sono avvalse della collaborazione della stessa Marina Militare, l’Ambasciata italiana di Tripoli, la Capitaneria di Porto e la Stazione dei Carabinieri della Marina Militare brindisina.

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