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Pubblicato il 17/06/2020

CAMP DARBY- 12 GIUGN0 2020: CON LA VISITA DEL MINISTRO GUERINI IL COMFOSE INAUGURA LA NUOVA SEDE

Il Comando di COMFOSE si è insediato da qualche mese nell’area settentrionale di Camp Darbyma il 12 giugno scorso, la visita del ministro della alla Difesa Guerini ne ha inaugurato ufficialmente la sede.
Il centro sovrintende alle attività, all’addestramento e all’acquisizione dei materiali delle unità dell’Esercito assegnate alle operazioni speciali. COMFOSE nasce il 19 settembre 2014 ed ha avuto il suo quartier generale prima nella Caserma “Gamerra” a Pisa e poi presso il Centro Interforze Studi e Applicazioni Militari (CISAM) di San Piero a Grado.
Dal COMFOSE dipende, come reparto leader il 9° Reggimento d’Assalto Paracadutisti “Col Moschin”, che sino ad oggi è stato ospitato nella caserma “Vannucci” di Livorno; quando tutti i suoi uomini saranno trasferiti a Camp Darby, la palazzian sarà assegnata al Reparto comando supporto tattici della “Folgore” di stanza nella caserma “Rugiadi”, Livorno. Altro reparto delle forze speciali dell’Esercito è il 185° Reggimento Paracadutisti Ricognizione e Acquisizione Obiettivi “Folgore” di Livorno con funzioni spiccatamente d’intelligence, d’ingaggio di “obiettivi a distanza” e di penetrazione e infiltrazione in territorio “nemico”. Ci sono poi il 4° Reggimento Alpini Paracadutisti “Ranger” , designato per condurre operazioni in ambiente montano e artico e il 28° Reggimento “Pavia”, che si occupa di “comunicazioni operative”, per “a creare, consolidare o incrementare il consenso della popolazione locale nei confronti dei contingenti militari impiegati in missione di pace all’estero”.
LE OPERAZIONI DI COMUNICAZIONE NEI TEATRI OPERATIVI –
Il 28° Reggimento “Pavia” , ora a Pesaro, è intervenuto in tutti i teatri internazionali: dall’Iraq all’Afghanistan, dal Kosovo al Libano e in Libia.Dice lo Stato Maggiore esercito: “Le unità specialistiche del 28° Reggimento usano mezzi di comunicazione di massa per diffondere messaggi alla popolazione: si spazia dai tradizionali volantini e poster, efficaci in aree a elevato tasso di analfabetismo e basso sviluppo tecnologico, fino ai più complessi prodotti multimediali, compresi social media nelle aree più progredite”. “Inoltre il personale studia e analizza la realtà socio-antropologica delle aree di missione in modo da comunicare in modo idoneo ed efficace con la popolazione nel rispetto di usi, costumi e tradizioni locali”.

Sono le famose “operazioni psicologiche” o “PSYOPS” come le ha chiamate usando la lingua inglese il ministro Guerini all’inaugurazione della nuova sede di COMFOSE a Camp Darby.
LE CARATTERISTICHE DELLE COMUNICAZIONI NEI TEATRI DI INTERVENTO
Nel 2006, l’allora tenente colonnello Luca Fontana (poi generale di brigata e vice capo divisone presso la NATO Rapid Deproyable Corps Italy di Solbiate Olona, Varese”), ha pubblicato per conto dello Stato Maggiore della Difesa un rapporto intitolato Le Operazioni Psicologiche Militari (PSYOP). “E’ opinione diffusa che l’importanza delle PSYOP stia costantemente crescendo a garanzia del successo di ogni azione che si debba intraprende ovunque nel mondo, sia essa di carattere diplomatico o militare”. “L’ormai costante e significativa partecipazione di forze occidentali, spesso con preponderanza – almeno iniziale – degli USA, alle operazioni , dove l’uso della forza è rigidamente prescritto da dettagliate regole d’ingaggio, ha ulteriormente aumentato la necessità di mettere in atto efficaci attività informative. Nell’effettuazione di tali operazioni, le Unità militari di PSYOP possono ragionevolmente pensare di essere chiamate ad operare per un lungo periodo di tempo in un’area dove, talvolta, sussiste la presenza di strumenti mediatici significativi e penetranti, i cui messaggi competono con quelli lanciati dagli operatori militari alleati”.

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