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Pubblicato il 06/03/2015

CAPORALE TRUFFA L’ESERCITO: IN MALATTIA VA A CANALE 5

«Era una grande occasione, tornassi indietro non lo rifarei»

In Tv durante la malattia, condanna per il caporale

La sua passione più grande era quella delle imitazioni, il sogno era quello di andare in Tv per mostrare il suo talento. Un sogno che lo ha messo nei guai.
IL TALENT SHOW Sfortuna ha voluto, infatti, che quando finalmente per Giuseppe Spada, 38enne di Santadi, si è presentata l’occasione sotto forma di una convocazione al programma ?Italia’s got talent? (davanti a Maria De Filippi, Rudy Zerbi e Gerry Scotti), lui fosse impegnato in ben altre faccende di lavoro. Sì, perché la sua vera occupazione non era nel settore artistico ma nell’Esercito Italiano. E il caporal maggiore Spada, il giorno in cui ha ricevuto la convocazione alla trasmissione di Mediaset, ha deciso di sfidare la sorte: per saltare il lavoro si è dato malato. Non aveva pensato che la ribalta televisiva avrebbe fatto emergere l’inganno: è stato scoperto e denunciato e ora è stato condannato a cinque mesi con la condizionale dal Tribunale Militare di Verona. «Non so cosa avessi per la testa – commenta oggi – davanti a quella che ho reputato una grandissima occasione non ho ragionato».
LA VICENDA Era il 2012 quando per il volontario di Santadi in servizio al Genio Ferrovieri di Ozzano dell’Emilia (Bologna) si è presentata la grande occasione: «So imitare gli uccelli – aveva detto in Tv – in particolare il piccione innamorato». Era stato applaudito dal pubblico e il video della sua divertente imitazione aveva fatto il giro del web. Il problema è che qualcuno, nel suo ambiente di lavoro, lo aveva riconosciuto e la voce della sua apparizione in tv era arrivata anche negli uffici della caserma dove Spada aveva fatto arrivare tre certificati medici per un mal di schiena che, ufficialmente, lo aveva tenuto lontano dal posto di lavoro. Una bugia che, al termine del giudizio abbreviato, gli è costata una condanna per simulazione d’infermità aggravata e continuata e truffa militare pluriaggravata e continuata. La truffa gli è stata contestata e riconosciuta perché nel periodo di assenza gli era stato comunque versato lo stipendio. Le aggravanti riguardano i danni patiti dall’amministrazione militare e il fatto di essere lui stesso militare rivestito di un grado: «Non si può tornare indietro e ora mi rendo conto di aver fatto un grave errore e di aver dato un dispiacere alla mia famiglia – conclude – chiedo scusa, ho ceduto alla tentazione di un’occasione che in quel momento ho reputato unica».
Stefania Piredda

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