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Pubblicato il 22/02/2019

CARABINIERI: IL NUOVO ASSETTO AMBIENTALE

fonte : Carabinieri

Nel 2016 , incorporato nell’Arma dei Carabinieri è stato istituito il Comando unità forestali, ambientali e agroalimentari per la tutela dell’ambiente, del territorio e delle acque, nonché nel campo della sicurezza e dei controlli nel settore agroalimentare.

Gerarchicamente sono a disposizione del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri e funzionalmente dal Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali
Dal Comando unità forestali, ambientali e agroalimentari dipendono:
il Comando Carabinieri per la Tutela Forestale;
il Comando Carabinieri per la Tutela della Biodiversità e dei Parchi;
il Comando Carabinieri per la Tutela Ambientale;
il Comando Carabinieri per la Tutela Agroalimentare.

Il Comando Carabinieri per la Tutela Forestale riunisce sotto un unico comando tutti i reparti forestali territoriali prive di una particolare connotazione specialistica. Retto da Generale di Brigata del Ruolo Forestale, ha alle dipendenze un NIAB (Nucleo Informativo Antincendio Boschivo) e i 14 Comandi Regione Carabinieri Forestale. In questi ultimi sono inquadrati gli 83 Gruppi Carabinieri Forestali, da cui dipendono i NIPAAF (Nuclei Investigativi di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale), i Nuclei Carabinieri CITES, i 5 Centri Anticrimine Natura (PA-CT-AG-CA-UD) e le quasi 800 Stazioni Carabinieri Forestali (che costituiscono unità periferica di riferimento nell’Arma per il settore Forestale).

Il Comando Carabinieri per la Tutela della Biodiversità e dei Parchi, retto da Generale di Divisione o di Brigata, esercita funzioni di direzione, di coordinamento e di controllo dei Raggruppamenti Carabinieri Biodiversità, Parchi e CITES, preposti, nell’ordine:

alla tutela della biodiversità nelle 130 riserve naturali statali;
alla tutela dei parchi nazionali;
all’applicazione della CITES (la convenzione di Washington sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione).
In particolare:

il Raggruppamento Carabinieri Biodiversità si articola in 28 Reparti Carabinieri Biodiversità da cui dipendono i 3 Centri Nazionali Carabinieri Biodiversità e i 40 Nuclei Carabinieri Tutela Biodiversità (oltre a 2 distaccamenti);
il Raggruppamento Carabinieri Parchi, opera con 20 Reparti Carabinieri Parchi Nazionali da cui dipendono le quasi 150 Stazioni Carabinieri Parco (oltre a 3 distaccamenti);
il Raggruppamento Carabinieri CITES, infine, dispone di un Reparto Operativo, in collegamento tecnico/funzionale con i 35 Nuclei CITES (oltre a 11 distaccamenti) dei Gruppi CC Forestali/Centri Anticrimine Natura del Comando CC per la Tutela Forestale.
Il Comando Carabinieri per la Tutela Ambientale, la cui struttura è articolata su 12 Reparti (Milano, Torino, Venezia, Roma, Bologna, Ancona, Firenze, Palermo, Napoli, Bari, Reggio Calabria, Cagliari) e 31 Nuclei Operativi Ecologici, è chiamato a contrastare i fenomeni di inquinamento, di abusivismo edilizio nelle aree protette e di smaltimento illecito delle sostanze tossiche. Anche la vigilanza sul “ciclo dei rifiuti” rientra tra le funzioni di questo reparto che, contrastando il degrado ambientale, contribuisce direttamente e fattivamente al benessere collettivo.

Nello specifico, le attività di tale Reparto sono preventivamente orientate a sviluppare le investigazioni più complesse, a connotazione ultraprovinciale e transnazionale. Le attività info-operative su fenomeni di rilievo locale/provinciale sono invece condotte dai NIPAAF dei Gruppi Carabinieri Forestali.

Nel settore dell’agricoltura e della pesca l’Arma vigila attraverso il Comando Carabinieri per la Tutela Agroalimentare, che opera con un Reparto Operativo a livello centrale e 5 Reparti Tutela Agroalimentare (Torino, Parma, Roma, Salerno e Messina) a livello interregionale. Il reparto speciale è prioritariamente impegnato a garantire che i finanziamenti comunitari erogati non siano distratti verso interessi illeciti, nonché a tutelare i consumatori mediante controlli sul ciclo di produzione, nel pieno rispetto dell’ecosistema, a garanzia della genuinità dei prodotti. Particolare cura, infine, viene rivolta alla verifica della qualità dei generi alimentari inviati dall’Italia ad altri Paesi, indigenti o in situazioni di crisi, quali forme di sostegno.

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