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Pubblicato il 06/08/2020

CASO MORO – IL FATTO QUOTIDIANO RIVELA ATTIVITA’ DEL COMSUBIN

IL FATTO QUOTIDIANO DEL 6 AGOSTO 2020 è entrato in possesso di alcuni documenti della MARINA MILITARE. Uno di questi ha attirato la loro attenzione per alcune date sbagliate che lascerebbero pensare ad allerte ricevute prima che Moro fosse rapito.. Ecco cosa scrivono:

Il documento riferisce dell’operazione dei Comsubin (Comando subacqueo e incursori) pronti a intervenire “durante la crisi Moro”. Il ruolo dell’unità speciale è rimasto segreto fino al 1991 quando lo rivelò Cossiga. Il documento nr. 13/255/5 del 5 ottobre 1991 nell’indicare però la cronologia precisa d’intervento di quei 55 giorni pone al 15 marzo il giorno del rapimento di Moro e all’8 maggio il giorno del ritrovamento del corpo: i commenti riferiti ai due giorni rispettivamente sono di “stato di allerta” autonomo e di “prosieguo del corso fino al suo completamento” nel giorno del “rinvenimento del cadavere di Moro”. Le date ufficiali della storia sono invece quelle che tutti conosciamo: 16 marzo e 9 maggio 1978. Difficile pensare a un errore di battitura, le attività trascritte sono parte di una serie cronologica fitta comprendente l’arco dei giorni del sequestro e sigillata da timbri e contro timbri. Il 15 marzo 1978 al vicebrigadiere Gentiluomo ( era un componente della scorta di Moro, ndr) viene detto di prendersi delle ferie. Un giorno fortunato il suo, mentre i Comsubin si pongono già in stato di allerta autonoma per intervenire nel caso Moro che deve ancora iniziare.

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