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Pubblicato il 02/08/2018

CASO SCIERI – ARRESTATO UN PARACADUTISTA IN CONGEDO PER OMICIDIO

foto sopra: alcuni membri della commissione parlamentare durante un sopralluogo nel 2017 al Capar

L’arrestato AP, si era raffermato. Quel giorno era Caporale di Giornata. Dopo il fatto, si congedò. Dopo un lavoro a Fiumicino, si era trasferito in America, con frequenti viaggi in Italia.

FIRENZE- La squadra mobile ha arrestato ieri un ex commilitone con il sospetto di omicidio di Emanuele Scieri, morto in Agosto 1999 all’interno della caserma GAMERRA di Pisa.
Il paracadutista in congedo , romano, è destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare: al momento dell’arresto ha detto: «Io non c’entro niente». La Procura di Pisa ipotizza infatti che Scieri non si suicidò ma fu aggredito durante un episodio di nonnismo. Secondo una prima e parziale ricostruzione della vicenda Scieri stava salendo sulla torretta quando qualcuno gli calpestò le mani: ecco perché cadde nel vuoto e morì.

Mesi fa anche la Commissione parlamentare di inchiesta scriveva «Gli elementi da noi riscontrati consentono di escludere categoricamente la tesi del suicidio o di una prova di forza alla quale si voleva sottoporre Emanuele Scieri scalando la torretta, tesi che nel ‘99 la catena di comando della Folgore suggerirono alla magistratura» aveva spiegato Sofia Amoddio (Pd), presidente della commissione.

La commissione denunciava anche «le falle e le distorsioni di un sistema disciplinare fuori controllo ed ha rintracciato elementi di responsabilità depositandoli presso la Procura della Repubblica di Pisa». La presidente aveva parlato di «errori grossolani e responsabilità evidenti, nonché numerose anomalie nell’effettuazione dei rilievi e dei sopralluoghi sulla scena del crimine: dalle audizioni degli stessi carabinieri che effettuarono i rilievi, apprendiamo che intervennero tre nuclei diversi dell’Arma dei Carabinieri e che le operazioni di rilevamento presero avvio in assenza del Pm e senza la presenza dei Ris. Il cadavere di Scieri fu manipolato per estrarre dal marsupio il telefono cellulare del ragazzo e risalire al suo numero di telefono».

La Procura di Pisa, mesi fa, ha deciso di riaprire il caso ed il procuratore capo Alessandro Crini e il sostituto Sisto Restuccia hanno sentito nuovamente decine tra ex militari e altri testi ancora in divisa. Le indagini sono state affidate alla squadra mobile di Firenze e di Pisa. Il contesto nel quale sarebbe maturata la morte di Scieri è quello del nonnismo, secondo la commissione.


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