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Pubblicato il 14/04/2021

CASO SCIERI- GLI IMPUTATI PENSANO AL RITO ABBREVIATO SENZA DIBATTIMENTO N AULA

Si tratta del solo esame dei documenti e deile testimonianze acquisite evitando il dibattimento con la sfilata dei testi e le lunghissime procedure. Posizione differente dei vari imputati

LA NAZIONE DEL 14 APRILE 2021

PISA Il primo grado di giudizio chiamato a far luce, dopo ventuno anni, sulla morte di Emanuele Scieri, potrebbe chiudersi con un processo lampo, con discussione in camera di consiglio. Senza un dibattimento fiume davanti alla Corte d’assise, aperto al pubblico, tra sfilate di testimoni che allora erano militari di leva, e numerosi consulenti, per ricostruire quei giorni della Gamerra ancora avvolti da misteri, e che di fatto hanno coinciso con gli sgoccioli della naja in Italia. Tutti i difensori delle posizioni per le quali la Procura chiede il rinvio a giudizio starebbero valutando, proprio in questi giorni, se procedere con la richiesta di abbreviato: processo rapido sulla valutazione degli atti (una mole imponente di oltre 10mila pagine) delle nuove indagini della Procura sulla spinta della commissione parlamentare d’inchiesta presieduta dall’onorevole Amoddio. E anche possibile che le posizioni prendano strade diverse tra loro. Nell’udienza del prossimo 7 maggio, davanti il gup di Pisa Pietro Murano, si apprende, verranno poi formalizzate le scelte. Emanuele Scieri è il 26enne parà trovato cadavere alla Gamerra di Pisa il 16 agosto 1999 deceduto da tre giorni e occultato sotto un tavolo. La Procura accusa di omicidio volontario aggravato in concorso gli ex caporali Alessandro Panella, Andrea Antico e Luigi Zabara. Ma accusa anche di favoreggiamento l’ex generale della Folgore Enrico Celentano e l’ex aiutante maggiore Salvatore Romondia. Sostiene l’accusa il pm Sisto Restuccia che con il procuratore Crini ha coordinato la nuova inchiesta partita nel 2018. C. B.

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