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Pubblicato il 02/04/2016

CASTEL DI SANGRO- AQUILA : AL CARABINIERE PARACADUTISTA DI LORETO LA CITTADINANZA ED UNA ONORIFICENZA

La manifestazione è promossa dal comandante generale dell’Arma dei carabinieri Tullio Del Sette, ed è stata fortemente sostenuta dal comandante della Legione carabinieri Abruzzo Michele Sirimarco. Nel corso della cerimonia è intervenuto anche il tenente colonnello Gianfranco Paglia.







Massimiliano Lavillotti

CASTEL DI SANGRO È stato premiato con la cittadinanza onoraria e il grado di maresciallo nel giorno in cui è tornato in servizio nell’Arma dei carabinieri. Di fronte ai suoi concittadini, che hanno riempito il teatro “Tosti”, si è svolta ieri mattina la cerimonia in onore di Loreto Di Loreto, il carabiniere di Castel di Sangro rimasto gravemente ferito tre anni fa in un incidente in Afghanistan. «Inizia per me oggi una seconda vita», ha detto commosso Di Loreto, «e ringrazio i miei familiari e tutte le persone che mi sono state vicino nei momenti difficili. La mia storia insegna che non bisogna mai arrendersi e oggi per me si realizza il sogno di restare nei ranghi delle forze armate, tornando a lavorare a tutti gli effetti». Nel 2012 l’allora carabiniere scelto Di Loreto, componente di un contingente del 1° Reggimento carabinieri paracadutisti Tuscania, dispiegato in Afghanistan, riportò gravissime ferite a seguito del ribaltamento del veicolo militare blindato sul quale viaggiava in torretta. Lo spirito e la forza di volontà gli hanno però consentito, nonostante la grave disabilità, di continuare a prodigarsi per l’Arma dei carabinieri affermandosi con lusinghieri risultati anche nel settore sportivo paralimpico. Da ieri Di Loreto è rientrato in servizio grazie anche al comandante generale Tullio Del Sette, e del comandante della Legione carabinieri Abruzzo, Michele Sirimarco. Parole di apprezzamento per Di Loreto sono arrivate anche dal comandante del Reggimento carabinieri paracadutisti Antonio Frassinetto, dal prefetto Francesco Alecci e dal sindaco di Castel di Sangro, Angelo Caruso, che gli ha consegnato la cittadinanza onoraria. «Il messaggio che la massima assise civica intende trasmettere attraverso questa iniziativa», ha detto Caruso, «oltre al doveroso riconoscimento, è quello di far comprendere come i giovani militari che hanno subìto gravi menomazioni siano stati capaci di reinventarsi un futuro con una voglia di non mollare, dimostrando come si può andare avanti nonostante le limitazioni fisiche».

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