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Pubblicato il 15/10/2014

CENTRI BENESSERE IN ARABIA SAUDITA PER I TERRORISTI PENTITI

PARMA- La notizia è certa: per gli ex jihidaisti in Arabia Saudita sono disponibili centri benessere, piscine olimpionica, sport, preghiere: è la ricetta seguita in Arabia Saudita per recuperare gli adepti dell’islamismo radicale.Devono accettare di ritornare a una vita normale e “abiurare” il terrorisnmo, ed il gioco è fatto. Tutto questo avviene al Centro Mohammed-bin-Nayef, alla periferia di Riad, aperto l’anno scorso e dedicato all’attuale ministro dell’interno. Vi trovano posto i jihadisti locali, gli ex membri di al Qaeda che spesso hanno attraversato la zona fra Pakistan e Afghanistan, chi è stato arrestato all’uscita dalla prigione di Guantanamo o durante operazioni antiterrorismo. Tutti questi personaggi devono trascorrere qualche mese nel centro di Riad: esso è un po’ sanatorio e un po’ luogo di recupero. Tra riunioni informali, corsi di religione, sedute dallo psicologo, laboratori di pittura e attività sportive, tutto è stato concepito per riportare gli ex terroristi sulla retta via. Nel giro di due anni circa 3 mila ex estremisti islamici sono usciti di prigione e le ricadute, secondo i dati ufficiali, non sono state superiori al 10%.

Si è riusciti a far crollare i fattori sociali, psicologici e religiosi che li avevano portati ad abbracciare quel credo radicale e violento. L’idea del centro riabilitativo è di bin-Nayef, responsabile della sicurezza nazionale negli anni 2000, quando Osama bin Laden arruolò molti seguaci contro il regime saudita. I terroristi scoperti e catturati vennero imprigionati, a volte torturati, uccisi oppure esiliati in Afghanistan o nello Yemen. Poi l’ammorbidimento: Per recuperare chi si è perso per strada sono stati reclutati degli sceicchi.

Come spiega uno di loro, Sahl Al-Otaibi, a proposito della jihad, è giusto che i musulmani si aiutino reciprocamente, ma vi sono alcune condizioni per essere autorizzati a condurla: il leader del paese deve dare il via libera e i parenti la loro autorizzazione.

Uno degli sforzi dei responsabili della riabilitazione è quello di ricreare un’atmosfera protettiva intorno agli ex terroristi e un ristabilimento dei contatti sociali con padre, zii, capi tribù, polizia, professore di storia. Il combattente tterrorista, una volta uscito dal giro estremista può anche essere aiutato economicamente.

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