ADDESTRAMENTO

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Pubblicato il 02/01/2019

CI VOGLIONO I RAMPONI PER FINIRE BENE L’ANNO

AW

31 DICEMBRE 2018- APPENNINO PARMENSE- L’ultimo giorno di ogni anno, da almeno venti anni, lo dedico alla corsa in montagna su quella parte di splendido appennino parmense che guarda il Golfo dei Poeti. Raggiungo la Croce del Marmagna, a 1867 metri, con la sua Madonnina ai piedi. Ci vado spesso , non solo in dicembre.
Non importa se c’è neve, pioggia, ghiaccio, sole splendente. Non ho mai saltato un appuntamento di fine anno.
Così è stato anche questo dicembre del 2018: come ogni volta, mi è accaduto qualcosa da ricordare con piacere, ma stavolta di inaspettato:
sbagliando, avevo lasciato i miei ramponi da corsa in auto, tratto in inganno dalla neve sciolta e ormai scomparsa. Lezione imparata: quando si va in montagna, nello zainetto ci va anche il “superfluo”, perchè, secondo una misteriosa legge, se lo lasci a casa diventa indispensabile. Così è stato. Tutto è filato liscio per i primi 7 chilometri, fino ad un chilometro dal Lago Santo ( 1500 metri circa di altitudine). Da lì iniziano sentieri sassosi nei boschi, dove la neve non si era sciolta del tutto e aveva formato ghiaccio di notte. Dopo un paio di cadute decido di rientrare a prendere i ramponi, pensando già ai 14 chilometri in più che avrei fatto. Nella salita avevo sorpassato e salutato un escursionista, Roberto,che mi aveva risposto con simpatica cordialità. Camminava lentamente con un amico.
Tornando indietro, risalutandolo, gli spiego il motivo del rientro. “Ma te li presto io”, mi dice sorridendo. “Visto che il mio amico è molto lento, ce la prendiamo comoda e rientriamo con calma al rifugio dove faremo capodanno con le mogli”. “Me li lascerai lì, quando rientri. Noi ci fermeremo in baita tutto il giorno”.
Detto fatto: i suoi ramponi, quelli con un anello di gomma che calza ad ogni scarpa, erano perfetti. Riprendo a correre e mi rendo conto che non avrei mai potuto farcela, senza : dal Lago fino alla Croce e da lì sulle altre cime, sarebbe stato pericoloso avventurarsi senza gli “artigli”. Grazie a lui ho concluso la mia mattina di corsa e pensieri. I ramponi erano nuovissimi, usati forse una volta. So che costano almeno 100 euro: “mi fido dei paracadutisti, siete gente di parola”, ha detto, accennando alla scritta della tuta “ASD TEAM FOLGORE PARACADUTISTI”. Per (triste) esperienza so che non è sempre così, ma con me ha fatto bene a fidarsi. Grazie Roberto per avermi fatto finire l’anno con pensieri positivi.


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