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Pubblicato il 28/06/2015

CIMA VALLONA: CENTINAIA DI VISITATORI PER LA COMMEMORAZIONE. TANTI PARACADUTISTI

a cura di Francesco Saoner

CIMA VALLONA-Belluno- Come ogni anno centinaia di persone tra paracadutisti, alpini e rappresentanti di diverse associazioni d’Arma e tanti abitanti del luogo si sono dati appuntamento a Cima Valona, invitati da ANA e ANPDI, per ricordare i quattro caduti dell’attentato del 25 Aprile del 1967_ il Capitano dei Carabinieri paracadutisti Francesco Gentile, il sottotenente della Folgore Mario Di Lecce, il sabotatore sergente Olivo Dordi,l’alpino Armando Piva, con due esplosioni in successione, progettate per colpire anche i soccorsi.

L’ANPDI era rappresentata dal consigliere Pietro Liva; molte le autorità presenti. Tra queste abbiamo notato
i generali alpini Baschiera e Baron, il Presisidente ANIE Gen Angelo Passafiume, il prefetto Nicola Destefani, il Cap. Sirgi in rappresentanza del 9° Reggimento e tutti i sindaci di zona, Molto numerosa la presenza delle associazioni d’arma.

Come sempre, la mattina alle 8 un piccolo corteo si è recato sul luogo dell’esplosione per deporre una corona; alle 10 è seguita la Santa Messa celebrata da don Fabio Fiori presso la Chiesa / baita Tomai.

IL CORRIERE DELLE ALPI del 29 Giugno 2015

LA PERGAMENA CON LE PAROLE DEL CANTAUTORE GUCCINI
“Portategli il vostro sincero rimpianto,/portategli il vostro ricordo soltanto,/che sappiano loro che sono partiti/che noi, tutti noi, siam rimasti feriti./ Portategli i fiori, portategli il sole,/un bacio di donna, un ricordo d’amore./Chi sa maledire o chi sa pregare/quei quattro ragazzi dovrà ricordare./Voglio saper se la mano assassina/che ha mosso la terra, che ha messo la mina,/ sa stringere un’altra, se sa accarezzare/se quella d’un uomo può ancora sembrare”. I versi finali della canzone “Cima Vallona” sono risuonati ieri a Cappella Tamai. È stato il momento più emozionante della cerimonia per il 48° anniversario dell’eccidio, quando il sindaco Giancarlo Ianese assieme al presidente dell’Ana Cadore Pierluigi Bergamo hanno consegnato al superstite Marcello Fagnani – medaglia d’argento al valor militare – e ai familiari delle vittime. la pergamena con il testo della canzone autografata dall’autore Francesco Guccini.

Un omaggio quanto mai significativo se si pensa che la canzone è stata scritta nel 1968, l’anno successivo all’eccidio, in un momento di particolari tensioni e proteste giovanili. L’autore, nemmeno trentenne, che pure non può essere accreditato di simpatie “militariste” fu però toccato dalla tragica morte dei quattro militi, al punto di comporre una poesia delicata e mai retorica, che ben interpreta i sentimenti di chi ogni anno partecipa al rito a S. Nicolò di Comelico. Nelle allocuzioni ufficiali prima della messa, il saluto del sindaco Giancarlo Ianese, che ha ricordato in breve la vicenda con il primo attentato che uccise nel giugno 1967, l’alpino Armando Piva in ricognizione nella zona di Cima Vallona dove terroristi altoatesini avevano già danneggiato un traliccio dell’energia eelettrica. Poco tempo dopo nella trappola mortale da loro predisposta cadde anche la pattuglia antiterrorismo guidata dal capitano dei Carabinieri Francesco Gentile e composta anche da Mario Di Lecce e Olivo Dordi, incursori dell’esercito. Marcello Fagnani, componente della stessa squadra rimase gravemente ferito. Come ha sottolineato Pierluigi Bergamo dal 1970 – anno in cui fu inaugurata la chiesetta – l’Ana Cadore, assieme a vari Gruppi alpini del Comelico, organizza assieme al Comune, questa significativa celebrazione commemorativa che vede anche la partecipazione delle altre associazioni dei Carabineri, dei Finanzieri e dei Paracadutisti. Dopo il saluto del gen. Ornello Baron, in rappresentanza del Comando Truppe Alpine di Bolzano – era presente anche il gen. Gianluigi Miglioli della Guardia di Finanza – il viceprefetto De Stefano ha letto il messaggio del Ministro della Difesa Roberta Pinotti. In chiusura il saluto del vicepresidente vicario dell’Ana nazionale, Ferruccio Minelli. «Questa celebrazione» ha detto «risponde a tre semplici parole insegnateci dai nostri padri – per non dimenticare». Al termine la consegna delle pergamene a Ottavio e Amatore Dordi, fratelli di Olivo, Graziella e Francesca Di Lecce, moglie e figlia di Mario e Gabriella Piva, sorella di Armando. Il rito è stato accompagnato dal Corpo Musicale di Auronzo di Cadore. Di prima mattina, sul luogo dell’eccidio ove è stato edificato un sacello, si era tenuta una breve cerimonia con la benedizione di don Fabio Fiori e la posa di una corona d’alloro da parte delle autorità militari e civili
CIMA.VALLONA.LUOGO1.ESPLOSIONE

sotto: Le foto di Carlo Crozzolin

Le foto di Francesco Saoner

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