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Pubblicato il 10/03/2014

CINQUALE: I CITTADINI NON VOGLIONO I PARACADUTISTI. DICONO DI ANDARE A TASSIGNANO

CINQUALE – NON SI SPENGE la discussione sull’aeroporto di Cinquale e a intervenire sono ancora una volta Armida Ricci per il Comitato abitanti Poveromo-Cinquale e Luca Martini, vice presidente de «La compagnia del mare» in risposta alla lettera del nostro lettore Arrigo Cresta. «Il rilancio dell’aeroporto di Cinquale fu bocciato perché uno studio dell’Istituto regionale programmazione economica Toscana “Prospettive di sviluppo ed effetti dell’aeroporto di Massa-Cinquale” del febbraio 1998 (commissionato dall’amministrazione comunale) aveva messo in evidenza che gli oneri territoriali e finanziari necessari per la riqualificazione dello scalo sarebbero stati eccessivi rispetto alla risposta in termini di occupazione e di turismo». Nel merito dell’inquinamento acustico che sarebbe causato dalle attività di lancio di paracadutisti Ricci e Martini precisano che «non è “molto modesto” come ritiene Cresta. E che non sia così lo ha detto anche il Ministero dei Trasporti, nel settembre 2007, in risposta ad una interrogazione parlamentare». E per quanto riguarda il fatto che Enac ritenga adatto l’aeroporto di Cinquale ai lanci di paracadutisti Ricci e Martini attaccano dicendo che «non significa che tali attività debbano essere necessariamente autorizzate». Secondo i due infatti «l’amministrazione può chiedere ed ottenere da Enac restrizioni di attività aeroportuali per la tutela del territorio e dell’ambiente, come esplicitato dalla circolare ATM-03 dell’Enac». In conclusione Ricci e Martini sperano che l’amministrazione prosegua sulla linea della precedente per il bando di gestione e ribadiscono: «La scuola di paracadutismo di Tassignano a Lucca può essere facilmente utilizzata dagli appassionati massesi del lancio».

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