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Pubblicato il 09/09/2015

COCER MARINA: SE GIRONE NON E’ UN OSTAGGIO COSA CI FA ANCORA IN INDIA?

ROMA- “A Salvatore deve essere consentito di rientrare in Italia. Se non è un ostaggio che ci fa ancora in India?”. E’ quanto afferma il Cocer della Marina militare a proposito di Salvatore Girone. “In occasione della “Giornata della memoria dei marinai scomparsi in mare”, mentre ricordiamo tutti gli Uomini di mare che hanno sacrificato la loro vita per il Paese – si legge in una nota del Cocer – non possiamo dimenticare le sofferenze di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone”. “Nonostante le rassicurazioni tecniche fatte dallo Stato Maggiore della Difesa sullo stato di salute di Girone rimaniamo molto preoccupati – continua il Cocer – perché come lui dichiara: ‘Ad oggi sono ancora ammalato. I valori del mio sangue non sono perfetti come lo erano prima. Avrei bisogno di cure e di convalescenza e riposo psicologico nella mia casa natale, così come spetterebbe ad ogni dipendente statale militare. Ma io non posso visto il mio stato detentivo illegale’. Dopo oltre tre anni di detenzione – prosegue l’organismo di rappresentanza – ci sono altri aspetti di natura medica come quelli psicologici che possono gravemente inficiare la salute di una persona e devono essere sempre tenuti in considerazione; per questo riteniamo che la precisazione dello Stato Maggiore della Difesa sullo stato di salute di Salvatore appare poco opportuna e parziale”. “Con la sospensione dei procedimenti sia in India che in Italia e non essendoci alcun capo d’imputazione riteniamo che non si possa limitare la libertà degli individui in barba alle norme sui diritti dell’uomo. A Salvatore deve essere consentito di rientrare in Italia”, ribadisce il Cocer.

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