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Pubblicato il 16/01/2018

COLONIA-NAPOLI-TORINO : ASPETTIAMOCI IL PEGGIO DAI MUSULMANI ANTIOCCIDENTALI

PARMA- La riflessione di Corrado Corradi su alcuni episodi di deterioramento dell’ordine pubblico.

Oltre ai recenti episodi occorsi a Napoli, Salerno e in altri centri abitati italiani in cui baby-gang nostrane hanno taglieggiato, come fossero malavitosi professionisti, alcuni loro coetanei, nonché sulla scorta di quanto già avvenuto a Colonia nel capodanno 2016/17 e in questi giorni a Torino ove una banda di giovani (sembrerebbe arabi/maghrebini) hanno depredato un gruppo di giovani skatebordisti, é d’uopo immaginare che bande di giovani immigrati, per definizione non integrati socialmente, potrebbero prendere lo spunto da quegli episodi (dai quali, tra gli altri fattori, emerge una limitata capacità di autodifesa degli aggrediti e una illimitata possibilità d’azione degli aggressori) per costituire altre bande più pericolose perché mosse da spinte ideologiche e religiose suscettibili di creare uno spirito di auto-giustificazione.

In particolare i fatti di Colonia (che non sono stati sviscerati in tutta la loro ampiezza per evitare di di darla vinta a chi parla politicamente scorretto e che si sono verificati anche in altre piazze) sono paradigmatici e non non lasciano sorpresi più di tanto chi conosce l’indole dei giovani appartenenti alle comunità islamiche in odore di militanza, in cui si mescolano, pompati all’inverosimile, sentimenti di revanscismo religioso con un’etica tradizionale che pone la donna su di un piano di subalternità e che considera la società non musulmana una società di debosciati che si lasciano facilmente soppraffare.

Quel che é avvenuto a Colonia e che si é ripetuto con metodologia diversa in quel di Torino risponde ad una logica stringente che noi ci rifiutiamo di riconoscere e che é suscettibile di esplodere in tutta la sua gravità.
Ritengo sussista un oggettivo rischio che gli immigrati non integrati appartenenti a etnie in cui emerge il tratto «macista» possano sentirsi autorizzati ad esternare le loro frustrazioni ed affermare la loro etica sulla nostra depredando una gioventù considerata debole perché più avvezza al colloquio che alla scazzottata, e molestando le sgallettate donne di una sgallettata società che, benché immorale e decadente, li ha dominati e continua impunemente a farlo.
É una realtà che chi vive in mezzo a loro e li conosce e, soprattutto, ne conosce l’auditum (quello che nessuno di loro mai confesserà ma che passa di bocca in orecchio) dà per assodato e non puo’ fare altro che sorprendersi quando la gente « cade dal pero » di fronte a quel che é avvenuto a Colonia, forse a Torino e chissà dove ancora..
Come si dice tra commilitoni: stiamo all’occhio!

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