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Pubblicato il 09/07/2016

CONCORSI ESERCITO TRUCCATI: ERA UN ALGORITMO IN POSSESSO DI ALCUNI SOTTUFFICIALI A TRUCCARE I RISULTATI

Nota della Redazione foto di archivio

Napoli – I finanzieri hanno scoperto come venivano truccate le prove di molti candidati ai concorsi nell’Esercito Italiano. I militari della Guardia di Finanza hanno trovato un algoritmo capace di fornire le risposte esatte ai test: il programma era in possesso di alcuni indagati e – attraverso la tracciatura del percorso delle crocette nelle caselle dei quiz – consentiva di individuare le risposte corrette.

Nel corso delle indagini sono stati scovati anche 100mila euro in contanti, un tariffario e gli elenchi di nomi. Gli agenti hanno potuto constatare che la quota da pagare per ottenere l’aiutino variava a seconda del concorso (Polizia, Carabinieri o Esercito) e della prova della prova da sostenere. Con 50mila euro, ad esempio, ci si poteva assicurare il passaggio di tutte le prove di selezione, mentre erano sufficienti 20 mila euro nel caso in cui si fosse ricorso all’intervento degli intermediari solo dopo aver passato le prove fisiche.

Rislutiva è stata la denuncia di un candidato a cui era stato proposto il trucco, che ha rifiutato e denunciato in Procura. Un altro è stato rintracciato e, interrogato, ha inizoiato a collaborare. Gli indagati sono 14. L’inchiesta, coordinata dal pubblico ministero Stefania Buda e dal procuratore aggiunto Alfonso d’Avino della Procura di Napoli, sembra possa coinvolgere diversi uomini delle Forze Armate, alcuni dei quali avrebbero non avrebbero usato il grado per impedire i trucchi. Responsabilità inoltre potrebbero esserci anche nelle società che immettono i dati nei test.

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