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Pubblicato il 11/01/2021

CONCORSO PER CANCELLIERI: OPPOSIZIONI CONTRO LA RISERVA DI POSTI A FAVORE DI EX MILITARI O POLIZIOTTI

Un cincorso per 2.700 “cancellieri esperti”, per assunzione a tempo indeterminato, bandito lo scorso dicembre dal ministero della Giustizia ha suscitato polemiche per i posti riservati ai militari in congedo.

A causa della pandemia, l’esame per la prima volta sarà solo orale, senza alcuna prova scritta.

Per poter partecipare bisogna essere in possesso di “diploma di istruzione secondaria di secondo grado quinquennale o altro diploma dichiarato equipollente o equivalente dalle competenti autorità”, oppure “titolo di studio superiore, riconosciuto ai sensi della normativa vigente”.
Inoltre si deve possedere almeno uno dei seguenti requisiti:
avere prestato servizio nell’amministrazione giudiziaria per almeno tre anni, senza demerito;
avere svolto le funzioni di magistrato onorario
essere stato iscritto all’albo professionale degli avvocati
per almeno due anni consecutivi, avere svolto, per almeno cinque anni scolastici interi, attività di insegnante (ivi compresi i periodi di supplenza annuale) presso scuole secondarie di secondo grado;
aver prestato servizio nelle forze di polizia a ordinamento civile o militare, nel ruolo degli ispettori, o nei ruoli superiori, per almeno cinque anni.

La levata di scuti arriva dai titolari di Laurea o di titoli accademisci o scolastici che sembrerebbero venire equiparati a quelli generici di chi ha prestato servizio in polizia o nelle forze armate, in ruoli di sottufficiale o superiori.

Non si escludono, comunque, ricorsi al giudice amministrativo da parte, ad esempio, dei tanti laureati in Giurisprudenza che non potranno partecipare al concorso perché hanno ritardato l’iscrizione all’albo. Una petizione sul punto è stata inviata in questi giorni al ministro Alfonso Bonafede.

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