OPINIONI

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Pubblicato il 20/11/2012

COSA CI PIACEREBBE LEGGERE E CI PIACEREBBE ESSERE: LO SCOIATTOLO DI PAVESE

di Cinzia Ligas e Fausto Crepaldi

Italo Calvino fu definito da Pavese “lo scoiattolo della penna” a causa delle sue doti di agilità, facilità e scioltezza di stile. Come è noto, Calvino aveva individuato le qualità del bravo scrittore nella Leggerezza, Rapidità, Esattezza, Visibilità e Molteplicità. La Leggerezza consiste nello scrivere con vivacità, costruendo un universo letterario diverso da quello reale, percepito come “lento e pesante”; la Rapidità, è tale per cui il racconto, attraverso il ritmo, deve diventare “un incantesimo”, che agisce sulla percezione del tempo, contraendolo o dilatandolo a piacere, in modo tale da suscitare nel destinatario il desiderio di ascoltare il seguito. L’Esattezza, che si ottiene attraverso il disegno ben definito dell’opera e l’uso di un lessico preciso e cristallino deve trasmettere chiaramente l’idea che lo scrittore vuole comunicare. La Visibilità è la capacità di rendere visivamente le proprie
emozioni, evocando tali immagini nella mente dell’interlocutore. Infine vi è la Molteplicità, ovvero la produzione di un artefatto comunicativo che nasce da una visione plurima del mondo, con la capacità di tessere insieme, in una trama ordinata, i diversi segni e codici. Ogni buon comunicatore deve agire proprio come lo scoiattolo che si arrampica rapido e leggero tra i rami del grande albero della comunicazione, saltando con esattezza da ramo a ramo, visualizzando nella sua mente le immagini delle nocciole/messaggi di cui la pianta è ricca e imparando dall’osservazione del bosco
a riconoscere i frutti/segni “commestibili” da quelli che non deve usare. Quindi qualunque forma espressiva e comunicativa, non può che migliorare prendendo spunto da tali indicazioni: un qualunque testo (linguistico, grafico, video) sarà più godibile se apparirà allo spettatore leggero e vivace, rapido e tale da non annoiarlo, esatto, quindi capace di comunicare efficacemente l’intenzionalità dell’Emittente; visibile, ovvero in grado di evocare i concetti con immagini nella mente del Destinatario e infine molteplice, cioè nato dalla conoscenza e dall’uso consapevole dei vari segni e codici più adatti e quindi comunicativamente efficace.

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