CRONACA AGGIORNATA OGNI ORA

Condividi:

Pubblicato il 28/09/2016

DIFESA EUROPEA: SE NE STA OCCUPANDO A BRUXELLES LA MOGHERINI

PAERMA- Bruxelles vuole la Difesa comune europea. I membri dell’incontro europe ne hanno parlato a Bratislava, in un vertice. Entro novembre dovranno presentare un progetto.

Federica Mogherini, rappresentante per gli Affari esteri Ue, dovrà dire la sua e subito dopo, in novembre, dovrà iniziare a fare approvare ai ministri della Difesa il progetto , perche sia posto all’ ordine del giorno al parlamento europeo il 15 e 16 dicembre.

Il piano sembra sia fortemente sostenuto proprio da Federica Mogherini e Germania, in particolare.

La Mogherini minimizza e nega che si tratti di un vero e proprio esercito europeo, usando altre definizioni, quali «quartier generale di difesa comune», o «strategia europea nella lotta al terrorismo». Uno dei primi ad arricciare il naso sarebbe il maxi alleato NATO che considererebbe la struttura come concorrenziale.

INGHILTERRA: INUTILE DUPLICARE O MIMARE LA NATO ED INDEBOLIRLA
«Continueremo a opporci a qualsiasi idea di un esercito europeo o di un quartier generale per un esercito europeo che non farebbe altro che minare la Nato che deve restare la pietra angolare della nostra Difesa e di quell’Europa», ha ribadito a Bratislava il ministro britannico Michael Fallon.

LA MOGHERINI VUOLE FORZE EUROPEE CONGIUNTE E BATTLEGROUP DA USARE PIU’ SPESSO
Francia e Germania punterebbero ad una «cooperazione strutturata permanente», prevista dal Trattato di Lisbona per rafforzare la loro reciproca collaborazione nel settore militare. l’Italia immagina una «Forza multinazionale europea» permanente, a cui parteciperebbero gli Stati più volonterosi, che costituisca il nucleo di una futura forza integrata a livello europeo. Tra le possibilità, inoltre, ci sono i cosiddetti «battlegroups», forze di risposta rapida, che già esistono ma «che finora per mancanza di volontà politica non sono stati usati»,
Ricordiamo che l’articolo 42 del Trattato di Lisbona prescrive, ad esempio, agli Stati membri di intervenire con tutti i loro mezzi qualora uno o più Stati venissero attaccati da entità extra-Ue.

Se è vero che l’Europa vive una crisi che Juncker ha definito «esistenziale», ovvero risulta essere fortemente frammentata e divisa, lontana dagli interessi dei cittadini, incapace di gestire le grandi sfide della attualità, l’esercito europeo risulterebbe essere troppo ambizioso, con questi presupposti.

C’

Leggi anche