OPINIONI

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Pubblicato il 20/02/2019

DIFESA : IL MINISTRO VUOLE UN USO NON MILITARE DELLE FORZE ARMATE

Il Dente Avvelenato

“ Duplice uso e Resilienza” è il titolo di un documento che commenta ed affianca quello più corposo delle linee programmatiche della difesa redatto dal ministro.
Meno male che non ha usato le parol(acce) “dual use” oppure “uso duale”, partorite da chissà chi ed entrambi figlie di tanti comunicati.

CENTRO INNOVAZIONE DIFESA- USO NON MILITARE DELLE FORZE ARMATE
Il futuro ( e la salvezza?) delle forze armate consisterebbe nell “utilizzo duale della capacità della difesa per scopi non-militari” . Lo ha scritto il Centro Innovazione dello Stato Maggiore della Difesa. Per quanto riguarda la resilienza si afferma che “nel sistema italiano, il concetto di resilienza è la risposta di tutto l’apparato statale ad ogni forma che possa perturbarne la sicurezza, stabilità interna e la governabilità” ovvero attacchi esterni armati, azioni deliberate destabilizzanti, calamità di origine naturale o antropica, attività malevole nello spazio cibernetico.
Insomma: l’uso non militare delle forze armate è l’obbiettivo assegnato allo staff militare della Difesa, che si è prontamente messo al lavoro .
Stranamente, il documento usa parole “politiche” quali ( cito) : “realtà costruita ad arte sulla politica della paura” , per insistere sui concetti di duplice uso e resilienza come soluzione per (citiamo di nuovo testualmente) rendere “sistemiche le esigenze nazionali in materia di difesa e sicurezza, quest’ultima intesa nel suo senso più ampio”.
In base a valutazioni di estrema volatilità geopolitica, di minacce interne ed esterne legate a fattori socio economici e tanto altro , descritte con linguaggio politichese più che “militarese” , in tale documento si conclude che lo strumento militare di adattarsi al “cambiamento dell’ambiente operativo futuro” affinché la Difesa non sia considerata più “solo uno strumento militare, bensì un vero e proprio Sistema: integrato, connesso e a più livelli”.


7000 SOLDATI IN PUBBLICA UTILITA’ 7000 IN MISSIONE “MILITARE”.

La relazione segnala come la trasformazione sia ad uno stato assai avanzato: il personale militare che viene impiegato in operazioni di pubblica utilità sul territorio nazionale supera di poco le 7.000 unità, contro i circa 6.000 impiegati in operazioni militari.

Già la Pinotti parlava di doppio uso, ma ora la Trenta lo vuole a “sistema”, ampliandone le funzioni non militari ed incardinando i militari permanentemente in una sorta di super protezione civile multifunzione in uniforme vegetata.
Il ministro Trenta vuole “rendere la Difesa più vicina al mondo civile”, con il badile e la ruspa o come vigili urbani privi di poteri. in qualità di manovalanza affiancata alla polizia ed ai carabinieri .

La Trenta sogna la difesa come “un vero e proprio Sistema che si inserisca nel concetto di sicurezza collettiva dell’intero Sistema-Paese, nel cui ambito gli altri dicasteri condividano le proprie capacità nell’esclusiva tutela degli interessi nazionali”.


TESTO INTEGRALE




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