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Pubblicato il 03/12/2013

DIFESA: INTERPELLANZA PER L’ASSUNZIONE DI RISRVISTI A TEMPO INDETERMINATO



INTERROGAZIONE AL MINISTRO

TUTELA PERSONALE RISERVISTA
TESTO: Atto n. 4-01132

Pubblicato il 18 novembre 2013, nella seduta n. 138

CARDIELLO – Al Ministro della difesa. –
Premesso che:
a partire dal 2001 l’esercito italiano e le maggiori forze armate hanno richiamato personale in congedo, nei vari distretti di appartenenza, per alcuni periodi compresi fra i 20 e i 180 giorni, assumendoli con contratti a tempo determinato, per far fronte alla delicata situazione in essere, ai sensi dell’art. 1-bis del decreto legislativo n. 464 del 1997 (oggi sostituito dall’art. 988, rubricato “Richiami in servizio nelle forze di completamento” del codice dell’ordinamento militare di cui al decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66);
il trattamento è proseguito per svariati anni, sino al 2007, aggirando le disposizioni citate, tramite la sospensione temporanea del periodo lavorativo (sulla carta), per non dover procedere con l’assunzione a tempo indeterminato;

in seguito al mancato rinnovo del contratto lavorativo, i signori Luciano Speranza, Pietro Ceraso, Salvatore Cinque, Antonio Cipriano, Sergio Colarusso, Gennaro Di Domenico, Vincenzo Di Toro, Giuseppe Fabozzi, Michele Fuligine, Giuseppe Macera, Giovan Battista Paolella, Orazio Pisaturo, Giancarlo Rocco e Anton Giulio Beato hanno presentato una memoria di merito, come ricorso, presso il TAR di Napoli (R.G. 2144/2010 Sez. VII del 21 marzo 2013);

il TAR di Napoli, con sentenza n. 04791/2013 Reg.Prov.Coll., ha respinto la domanda di risarcimento dei ricorrenti e ha invitato a compensare le spese di giudizio tra le parti costituite;

non si tratta di cittadini che, titolari già di un lavoro a tempo indeterminato, impegnano il proprio tempo libero in qualche attività di volontariato o assistenziale (in cambio di un gettone o di un rimborso spese), bensì di padri di famiglia ultratrentenni e disoccupati il cui status economico e sociale li rende, a quanto risulta all’interrogante complice un’amministrazione che fa un uso distorto della normativa, schiavi di un precariato senza prospettive e speranze certamente indegno di un Paese civile,

si chiede di sapere QUALE orientamenti il Ministro in indirizzo intenda esprimere in riferimento a quanto esposto e, conseguentemente, quali iniziative voglia intraprendere, nell’ambito delle proprie competenze, in favore dei citati soldati.

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