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Pubblicato il 29/11/2018

DISTURBO POST TRAUMATICO DA STRESS- GIANFRANCO PAGLIA: AL LAVORO UNA SQUADRA DELLA DIFESA ITALIANA PER RINFORZARE L’ASSISTENZA AI MILITARI CHE NE SOFFRONO

PARMA- Il disturbo post traumatico da stress è al centro dell’attenzione della stampa , ma soprattutto del Ministro, dopo che il programma televisivo LE IENE ha reso pubblica la sofferenza di un paracadutista del 187mo Reggimento Paracadutisti Folgore. Veterano di missioni in Iraq e Afganistan, premiato da Aquila 1 come miglior soldato per due anni consecutivi, ora è sotto attacco di un nemico più subdolo: ansia, depressione, senso di abbandono, paura di ripartire dopo il reintegro ed un senso di fallimento che gli ha fatto venire voglia di morire. Una drammatica sofferenza, amplificata da una sottovalutazione di un centro medico militare , che lo ha spinto a tentare il suicidio più di una volta.
Abbiamo chiesto qualche informazione al Tenente Colonnello Gianfranco Paglia, consulente del Ministro della Difesa sulle questioni legate al benessere e all’assistenza dei militari colpiti da invalidità o ferite gravi e alla assistenza dei loro familiari, compresi quelli che hanno perduto il congiunto per motivi legati al servizio.

Colonnello Paglia, eravate a conoscenza del problema denunciato dalla trasmissione Le Iene?

Ho parlato proprio oggi ( ieri per chi legge, ndr), con il collega che ha confidato la sua sofferenza al giornalista, informandolo della volontà del Ministro di andare a fondo del suo caso e di tutti gli altri come il suo. E’ precisa volontà del Ministro che non ci siano più casi come quello denunciato dal programma di domenica scorsa.

Quanti sono , ad oggi, i militari che soffrono del disturbo post traumatico da stress?
Purtroppo chi viene aggredito da questa serie di disturbi non ne parla volentieri e non si affida alle cure mediche, perlomeno non all’inizio. Questo ci impedisce di avere dati esatti. Forse per la paura di essere considerato debole, oppure perchè sottovaluta la gravità dei sintomi, il militare con quei disturbi tende ad isolarsi e non chiedere aiuto.
Il problema era da tempo all’attenzione del Ministero, che proprio in questi giorni ha chiesto a tutti gli Stati Maggiori di approfondire il problema, effettuando un vero e proprio censimento per identificarne il maggior numero possibile. Chi ha subìto danni psicologici per il suo impiego in teatri operativi sarà seguito da professionisti specializzati.

Chi dovesse iniziare ad avere Insonnia, ansia, depressione , crisi di panico deve immediatamente rivolgersi al suo medico militare. Va evitato il crescendo che quando “implode” rende la vita chiusa e dolorosa e spinge ad isolarsi. Sin d’ora ogni militare che accusa disagi psico fisici si può rivolgere al Medico del suo reparto, per attivare una immediata ed efficace assistenza. Anche da queste pagine lancio un appello ai miei colleghi sofferenti: confidate immediatamente il Vostro disagio. Le Forze Armate si comporteranno per ciò che devono essere: una Famiglia che non lascia indietro nessuno. Chi legge conosce il motto dei Soldati: nessuno deve rimanere indietro. Questo è anche il desiderio – e l’ordine- del Ministro .

Quali sono , in pratica, i rimedi per assistere questi Soldati ?
Uno di questi è il Centro Veterani, inaugurato a Roma in settembre dal Ministro Trenta: si tratta di una eccellenza delle Forze Armate, dove si concentrano specialisti di ogni settore medico e dove è attivo e sarà rinforzato un team di psicologi e psichiatri.
Il Ministro ha già chiesto ai capi di stato maggiore di voler costituire in ogni Brigata un presidio psicologico e psichiatrico , con l’obbiettivo di averne uno per Reggimento.

Un Militare che si affida alle loro cure corre il rischio del congedo?
No, in alcun modo. Per la Difesa il Militare che rientra con danni fisici e psicologici ha due volte diritto a mantenere il suo status, non solo per motivi etici.Lo ha ribadito il Ministro in varie occasioni ufficiali. Ci sono disposizioni precise su questo punto e altre ne verranno diramate per rassicurare chi teme di confidare il suo disagio psicologico ai centri militari di assistenza. Uno per tutti il Centro Veterani. I militari non devono temere la sottovalutazione del loro caso oppure la perdita del loro status.
Compito del Ministero sarà di assisterli, curarli, riabilitarli e farli rientrare in servizio non appena le loro condizioni psico fisiche lo permetteranno. Come sapete, già ora chi ha subìto invalidità permanenti rimane in servizio. La difesa italiana è l’unica che ha previsto la loro permanenza in uniforme con incarichi adeguati alla loro condizione. Sono orgoglioso di confermare che il lungo lavoro intrapreso anni orsono, iniziato, purtroppo, con il mio caso, ci pone al primo posto tra le forze armate euopee.

SOTTO: IL FILMATO DELLA PUNTATA DI “LE IENE” – DOMENICA 25 NOVEMBRE


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