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Pubblicato il 23/08/2014

DOPO 55 ANNI RISARCITO MARINAIO CHE PERSE LE DITA IN SERVIZIO DI LEVA


TARANTO-Umberto Dandolo, tarantino classe 1937, marinaio di leva . 24 mesi per la marina- come motorista a bordo di una nave per trasporto costiero di stanza a La Spezia sul finire degli anni Cinquanta. Il 5 agosto del 1959, durante la prova dei motori della nave, il giovane motorista scivolò in sala macchine mentre si spostava per staccare la corrente. Nel tentativo di sorreggersi, la mano sinistra finì maciullata negli ingranaggi.

All’ospedale militare di Brindisi gli furono amputate le falangi del terzo e del quinto dito. Dopo 140 giorni di convalescenza, nel 1960 fu congedato per “ridotta attitudine militare”.
Gli fu riconosciuto un assegno per causa di servizio per tre anni ma Dandolo non accettò, perché a suo modo di vedere aveva perso il funzionamento di quattro dita della mano e meritava per tutta la vita una pensione di invalidità permanente dalla Marina Militare.

Portò il ministero della Difesa davanti alla Corte dei Conti di Roma nel 1964 ma morì nel 1975 senza vedere la fine del processo. Il giudizio che riguarda la sua pensione militare arriva alla sezione giurisdizionale Puglia della Corte dei Conti nel 2003.

«Cosa sia accaduto dal 1964 al 2003 non è dato sapere» commenta l’avvocato tarantino Rosario Orlando, al quale si sono rivolti i familiari di Dandolo per chiudere quella causa iniziata ben 40 anni prima. Gli eredi del marinaio depositano richiesta di interruzione e poi istanza di riassunzione del ricorso nel settembre del 2009 chiedendo il riconoscimento della pensione fissa per il padre morto più di 30 anni prima.
Una battaglia di principio nel nome di un uomo che chiedeva giustizia, sconfitto dalla burocrazia. Dopo quasi cinque anni la Corte dei Conti di Bari ha riconosciuto alla moglie ed ai tre figli di Dandolo il diritto alla pensione del padre. Il ministero dovrà pagare la pensione a far data dalla domanda, cioè dal 1964, versando anche gli interessi legali su 50 anni di arretrati, tenendo conto della rivalutazione monetaria.

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