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Pubblicato il 23/01/2015

DOPO IL CELLULARE ARRIVA UN DRONE A TESTA?

PARMA-Sono ormai decine di migliaia i droni civili che volano nei cieli italiani. Sono talmente tanti che l’Enac ha avviato una regolamentazione rigorosa per poterli utilizzare. E in Italia è già scoppiata la febbre del brevetto di piloti di droni. “Sembra un non senso ma se è vero che i droni sono aeromobili che volano senza pilota, in realtà a terra c’è sempre un pilota professionista che li guida e li controlla”, spiega Giovanni Formosa, fondatore di Aerovision, organizzazione riconosciuta dall’Enac per operazioni specializzate con i droni. “Il campo di applicazione dei droni ormai è vastissimo ma serve un buon addestramento per pilotarli, non si può comprare un drone su internet e pensare di farlo volare così, semplicemente” sottolinea Formosa che, in collaborazione con l’aeroclub ‘Volere e Volare’ di Nettuno ha aperto una delle prime scuole in Italia per gli attestati ufficiali di piloti di droni. “I droni militari -evidenzia Formosa- sono infatti guidati tutti da piloti che provengono dalle linee di volo dell’Aeronautica militare. Ma in Italia piloti abilitati a guidare droni civili sono al momento solo poche centinaia. Da giugno scorso noi abbiamo addestrato però già 120 piloti di droni in soli 7 corsi e ora, grazie a un’apertura di riconoscimenti di Enac, lanceremo anche i primi corsi online per piloti di droni, entro la fine dell’inverno”.Ma come si pilota un drone? “Non è molto difficile, dipende dal tipo di aeromobile perchè ogni drone ha un software con caratteristiche di volo e tecniche individuali.

Per ottenere un attestato di pilotaggio per droni sono necessarie 16 ore di pratica e 33 ore di teoria minimo, stando alle nuove norme”,

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