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Pubblicato il 11/05/2017

E’ DI UN PARACADUTISTA LA IMPRESA CHE RIPARA IL PONTE DI BASSANO

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VICENZA- Non è un alpino ma un paracadutista già del 5° El Alamein di Siena il titolare della impresa che ha avuto la assegnazione dell’ appalto che dovrà restaurare e consolidare il ponte di Bassano, che da 500 anni caratterizza la cittadina veneta.
Il ponte è malato, instabile e rattoppato. Un ingegnere giapponese aveva addirittura proposto di buttarlo giù e ricostruirlo.
Il comune di Bassano, invece, è convinto che la ristrutturazione “pesante” , il cui costo è di 5 milioni di euro, lo riporterà alla stato di sicurezza necessario.

La Nico Vardanega, società edile di Gianantonio Vardanega , che ha “riconquistato” l’appalto con una azione giudiziaria contro la ditta che aveva avuto la prima aggiudicazione, ha espresso seri dubbi sulle soluzioni progettuali e teme un crollo durante i lavori. Afferma che, almeno all’ inizio, le strutture da montare sovraccaricheranno ulteriormente i piloni. Il ponte, come sapete, è del Palladio. La famiglia Cangrande della Scala lo usò per la guerra contro i Carraresi. Il francese monsieur de La Palice lo incendiò (era lui il “lapalissiano”), fu bruciato una seconda volta da Eugenio di Beuharnais nel 1813. Nel 1850 alzarono i rostri, nel 1945 fu semidistrutto a causa di una bomba partigiana.
Negli anni novanta fu inondato e rattoppato almeno due volte.
Palladio lo voleva in pietra nel 1569, ma non l’ebbe vinta. I lavori sono iniziati in ritardo di 100 giorni, degli 850 necessari.
Vardanega ha imbragato la struttura e tolto i coppi. I lavori procedono ma la giunta di sinistra sembra non avere fiducia nelle capacità della impresa. Il paracadutista Gianantonio, dal canto suo, ha dichiarato che, se comune e progettista si assumeranno le responsabilità, lui procederà nella direzione indicata. In città molti pensano che questa “ostilità” sia dovuta alle divergenze politiche tra sindaco ed impresa.

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