Pubblicato il 18/08/2022
E’ MORTO IL GENERALE MONTICONE
ROMA- E’ morto all’ospedale militare del Celio ,dove era stato ricoverato pochi giorni prima, il generale di corpo d’armata
Franco Monticone
Nato ad Asti nel 1940, Monticone è stato il comandante del IX battaglione d’assalto paracadutisti Col Moschin e della brigata paracadutisti Folgore-
Ha frequentato il 15º Corso dell’Accademia militare di Modena , tra i primi in graduatoria di merito.
Nel 1963 è stato assegnato al Battaglione Alpini “Aosta”, che aveva funzione di reparto sperimentale per l’impiego di un nuovo tipo di armamento.
Nel 1961 conseguì la abilitazione al lancio con paracadute, nel 1964 il brevetto di “Istruttore militare di alpinismo” . Nello stesso anno raggiunse il 1º Reggimento Paracadutisti a Livorno, dove ha comandato per due anni il plotone e per altri due anni la 15ª Compagnia “Diavoli Neri”.
Nel 1968 è stato destinato al Battaglione Sabotatori, diventato in seguito il 9º Reggimento d’assalto paracadutisti “Col Moschin”, dove ha conseguito le qualifiche di “Guastatore paracadutista” e di “Operatore subacqueo”.
Nel 1970 ha frequentato la Scuola di Guerra,
Nel 1978 assume il comando del 9º Battaglione d’Assalto Paracadutisti “Col Moschin” e si occupò della costituzione e dell’addestramento delle Unità di Intervento Speciale (UNIS) con specifiche mansioni di controterrorismo
Dal 1980 al 1985 è stato Capo di Stato Maggiore della Folgore . Nel 1988 assume il comando della Brigata Paracadutisti, fino al 1991.
Nel 1991 è stato impiegato nel Kurdistan iracheno nell’ambito della Operazione Provide Comfort, come Comandante del Contingente ITALPAR, che costituiva la componente operativa schierata nel nord dell’Iraq, facente parte di un contingente internazionale
Fu anche Comandante della Forza d’intervento rapido.
Dal 1994 presso lo SME si occupò dell’organizzazione delle Forze Speciali dell’Esercito: nacquero il Reggimento Ranger e il Reggimento Acquisizione Obiettivi. Fece parte del gruppo di lavoro per il progetto ora denominato “sodato sicuro”, originariamente denominato “Sistema Soldato”, legato all’uso delle nuove tecmologie..
La motivazione della
Croce d’argento al merito dell’Esercito
«Comandante delle Forze Operative del Contingente Italiano in IRAK settentrionale, operava con instancabile tenacia e ferrea determinazione, realizzando in tempi brevissimi, nonostante le difficoltà dell’ambiente, una organizzazione di soccorso e protezione a favore della popolazione curda quanto mai efficiente. Con un’azione di comando caratterizzata da eccezionale spirito di sacrificio e di dedizione, riusciva a garantire costantemente un elevato livello di sicurezza ai rifugiati curdi, che accettavano di rientrare in massa nelle loro case in territorio irakeno posto sotto il controllo delle Forze Italiane. Il sentito riconoscimento e l’ammirato plauso palesati in numerose circostanze dalla popolazione curda e l’incondizionato apprezzamento dichiarato dagli Alleati, hanno costituito la più valida dimostrazione di tale operato. Comandante di grande valore ha contribuito, con l’esemplare affermazione delle Forze da lui comandate, ad elevare il prestigio e l’onore dell’Esercito Italiano in ambito internazionale. ZAKHO (Irak) maggio-luglio 1991.»
— Data conferimento 6 settembre 1991