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Pubblicato il 16/07/2015

E’ MORTO L’AUTORE DELLA STRAGE DI PARACADUTISTI E DI UN ALPINO DI CIMA VALLONA

BOLZANO- E’ morto a 73 anni Peter Kienesberger sudtirolese degli anni Sessanta. Legato al gruppo di Norbert Burger, fu l’artefice dell’attentato di Cima Vallona in cui persero la vita il Capitano dei Carabinieri paracadutisti Francesco Gentile, il sottotenente della Folgore Mario Di Lecce, il sabotatore sergente Olivo Dordi,l’alpino Armando Piva, e rimase gravemente ferito il sabotatore Marcello Fagnani, con due esplosioni in successione, progettate per colpire anche i soccorsi. Nel 1971 fu condannato per questo all’ergastolo dalla Corte di assise di Firenze. Dieci anni dopo fu arrestato a Norimberga in Germania sulla base di una richiesta di estradizione italiana. Tuttavia, la giustizia tedesca lo rimise in libertà, considerato che per gli stessi fatti il separatista era stato prosciolto da un tribunale austriaco, da allora rimase a Norimberga dove ispirò un circolo pangermanista attraverso il quale continuò a propagandare il ritorno dell’Alto Adige all’Austria. Fino alla fine dei suoi giorni non si pentì mai delle sue azioni e negli ultimi anni gestì insieme ad altri terroristi la Fondazione Laurin, un ente privato con cui finanziava azioni e propaganda separatista e anti-italiana. A rendere nota la notizia del suo decesso è stata la Lega patriottica. «L’Heimatbund lo ringrazia per il suo impegno per un Tirolo libero e fa le condoglianze alla sua famiglia ha affermato Roland Lang, dell’Heimatbund Peter sarà sempre nominato con onore nella storia della lotta per la liberazione degli anni 60«. Molto dispiaciuti anche i Freiheitlichen con Ulli Mair che dichiara che si tratta di un personaggio a cui l’Alto Adige deve molto perché ha saputo far richiamare l’attenzione internazionale. Mair ringrazia Kienesberger anche per la fondazione Laurin che ha a suo dire fortificato la cultura locale e ha mostrato come in Italia la giustizia sia gestita in modo politicizzato.

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